Anacapri, la ribelle

Anacapri  è l’antitesi di Capri, se quest’ultima è mondana, esclusiva, Anacapri è semplice, ma di una bellezza selvaggia. Ricca di luoghi di grande interesse.  

In Anacapri comincia l'esperienza divina della vita. Essa è l'ultima meta che si raggiunge quando tutte le altre mete son fallite.

Il suo centro storico è composto da un dedalo di viuzze che costituiscono il nucleo originario del paese il quartiere Boffe.

Non bisogna soffermarsi alla superficie del paese e guardarne solo l'aspetto esteriore: occorre andare a fondo, arrivare all'anima...Le Boffe, al plurale-per conservare a ciascuna di esse la propria viabilità e perché non vadano a confondersi in una piazza qualunque. Si resta estatici a contemplare quel misterioso convegno di straducciole sassose...

quartiere Boffe Anacapri

Ad Anacapri si trova il punto più alto dell’isola il Monte Solaro (589 metri), oggi raggiungibile in seggiovia, che regala una splendida vista sull’isole e sul golfo di Napoli. 

Celeberrima e antichissima  è la rivalità tra Capri e Anacapri, separate nell’animo e nei pochi chilometri di strada tortuosa. 

Abbasso Anacapri! Abbasso Anacapri! L'amara guerra fra Capri e Anacapri esistente dai tempi dei viceré spagnoli a Napoli, continuava in quei giorni con furia indomita.

La Grotta Azzurra

La Grotta Azzurra Anacapri  

La Grotta Azzurra, uno dei simboli di Capri, si trova ad Anacapri. Il segreto della colorazione dell’acqua è dovuto alla rifrazione della luce, attraverso la piccola fenditura sottomarina, che riflette sulla sabbia bianca del fondale. 

Conosciuta già in epoca romana:

Tiberio, quindi, non solo conosceva la Grotta Azzurra ma la abbellì con statue. Possiamo ipotizzare che questa grotta divenne un prototipo per gli altri ninfei che il grande Imperatore fece costruire e rivestire con murature e mosaici ed in cui godeva, nei torridi di mesi estivi, di una piacevole frescura.

Oggi alcune statue originali di Tiberio si trovano esposte nella Casa Rossa di Anacapri.

Chi ha scoperto la Grotta Azzurra in epoca recente? 

L'informazione che la Grotta Azzurra era stata scoperta nel 1826 dal pittore tedesco Kopiscsh non era esatta. La grotta era conosciuta nel diciasettesimo secolo come Grotta Gradula e fu scoperta di nuovo nel 1822 dal pescatore caprese Angelo Ferraro, al quale venne perfino accordata una pensione vitalizia per la sua scoperta.

Villa San Michele

Villa San Michele Anacapri  

Villa San Michele è una delle meraviglie di Anacapri, la fortuna della villa si deve al suo straordinario proprietario il medico svedese Axel Munthe, che, nel celebre libro La storia di San Michele narra la sua vita e la storia della casa.

Un uomo incredibile, grande medico e fine psicologo, amante degli animali: visse circondato dai cani e dalla scimmia Billy.  Un vero animalista che arrivò ad acquistare il Monte Barbarossa per porre fine ad una pratica ancestrale e disumana. 

Ogni anno - in volo dall'Africa al Nord- sostavano a Capri e venivano a migliaia: colombi selvatici, tordi , piccioni... Due ore dopo svolazzavano impotenti nelle reti che la furberia dell'uomo aveva teso per tutta l'isola delle rupi marine fino alle pendici dei Monti Solaro e Barbarossa. La sera venivano imballati a migliaia in piccole scatole di legno, senza cibo e senza acqua, e spediti col piroscafo a Marsiglia per essere mangiati con delizia negli eleganti ristoranti parigini.

Nel 1932, grazie al suo interessamento, le autorità proibirono la caccia sull’isola.

Villa San Michele sorge sulle rovine, i cui resti sono ben visibili nel giardino, di una delle dodici ville di Tiberio a Capri. Munthe acquista, nel 1895, la piccola casa del falegname Vincenzo Alberino con l’idea, poi realizzata, di ampliare la proprietà. Moltissimi saranno gli ospiti illustri a San Michele: reali europei e scrittori del calibro di Oscar Wilde.  

La Cappella di San Michele, viene trasformata in una biblioteca e usata come sala da concerti. 

Uno dei pezzi più curiosi della villa è la Sfinge. Posizionata subito dopo la cappella con una vista incantevole. 

Villa San Michele Anacapri

"E la sfinge? Dove troverò la sfinge?" "Su una pianura solitaria, lontana dalla vita di oggi, c'era una volta una sontuosa villa di un altro Imperatore, che dalle rive del Nilo aveva portato la sfinge per adornare il suo giardino. Del palazzo non rimane che un monte di sassi, ma sotto, nelle profondità della terra riposa la sfinge. Cercala e la troverai. Ti costerà quasi la vita per portarla fin qui, ma lo farai.

Alla sua morte Axel Munthe donò allo Stato svedese la villa, già negli anni Trenta venne aperta al pubblico e nel 1950 divenne un museo.

Casa Rossa

Casa Rossa Anacapri  

Da un’antica torre medievale il Colonnello americano John Clay Mac Kowen costruì uno degli edifici più originali di Anacapri, una villa in stile arabeggiante: la Casa Rossa.

Il colonnello giunse a Capri verso il 1877, nella villa, che abbraccia vari stili architettonici, conservò i reperti dei suoi viaggi intorno al mondo. Vi si trovano anche delle statue romane ritrovate nella Grotta Azzurra.

All’ingresso capeggia un verso, in greco antico, attribuito a Cesare Augusto: 

 

Salve, o cittadino di Apragòpoli

Apragòpoli è la città dei pigri, o meglio, il luogo del dolce far niente.

Oggi la Casa Rossa è un museo, durante la visita si viene guidati dai ragazzi della società cooperativa onlus La sciuscella che aiuta i giovani in difficoltà. 

Chiesa di San Michele 

Chiesa di San Michele Anacapri  

La Chiesa di San Michele Arcangelo, di stile barocco, ha un incredibile pavimento maiolicato, eseguito nel 1761, che rappresenta Adamo ed Eva nel paradiso terrestre. 

La Migliara

La Strada della Migliara. Siccome essa conduce al punto più bello dell'Isola, è poco frequentata...

La Migliara​

La Migliara è un’antichissima strada di origine romana tracciata tra i terrazzamenti coltivati a miglio da cui deriva il nome. Lontana dal turismo di massa che invade l’isola dei mesi estivi è un percorso imperdibile di pace e bellezza. Con una splendida passeggiata dal centro di Anacapri, si raggiunge il Parco Filosofico, un luogo di pace selvaggio ed incontaminato creato dal professor Gunnar Adler Karlsson.

La vegetazione è lasciata spontanea: la macchia mediterranea avvolge l’intero parco, caratterizzato da mattonelle in ceramica realizzate dagli artisti capresi con citazioni dei filosofi. 

 

Parco Filosofico Anacapri  

Proseguendo lungo la Migliara si raggiunge il Belvedere, con una vista mozzafiato sul Faro di Punta Carena.

Questo straordinario luogo è stato scelto da Alberto Moravia come epilogo al suo romanzo 1934 ambientato proprio sull’isola di Capri.

Belvedere della Migliara Anacapri  

Percorrendo ancora qualche metro in salita, oltre il Belvedere della Migliara, si apre uno straordinario paesaggio sul blu del Mediterraneo e i faraglioni: il Belvedere del Tuono.

Belvedere del tuono

La Scala Fenicia

Scala Fenicia Anacapri  

La Scala Fenicia per secoli è stata l’unico collegamento tra Anacapri e Marina Grande ovvero il porto dell’isola. 921 gradini in pietra tutt’ora percorribili offrono scorci paesaggistici incredibili.  

Un tempo era medievale: costruita dal pirata Barbarossa per espugnare il castello che ora porta il suo nome. Ma impegnata la lotta archeologica tra Capri ed Anacapri, la scala divenne romana. Senonché il paese di sotto reagì e proclamò sede di città ellenica tutta la regione di Palazzo a Mare; Anacapri allora per protesta, saltando a pie' pari i greci, proclamò la Scala Fenicia.

Consigli di lettura

Guida inutile di Capri di Edwin Cerio un testo di grandissima ironia, Cerio è una figura importante di Capri, un faro della cultura isolana nato a Capri nel 1875, autore di circa cinquanta monografie storiche, botaniche e paesaggistiche su Capri.

La storia di San Michele di Axel Munthe questo libro è stato un best seller del secolo scorso ed è un’eccezionale introduzione alla visita della splendida villa di San Michele luogo imperdibile ad Anacapri, lo stesso vale per il suo scritto.

Capri Biografia di un’isola di Umberto Kesel l’autore di origine tedesca con un profondo amore per Capri ha saputo, con il suo stile semplice ed autorevole, dare vita ad un testo che è diventato un classico della bibliografia caprese.

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