
Asia, Destinazioni, Malaysia / by PaolaVignati / Lascia un commento
Kuala Lumpur, abbreviato in KL, è la capitale della Malaysia è una città multietnica e vivace. il suo nome in malese significa foce fangosa perché è stata fondata nel 1857 sulla confluenza dei fiumi Gombak e Kelang.
La Malaysia dopo aver raggiunto l’indipendenza dagli inglesi nel 1957 si trova a dover fare i conti con un altissimo numero di immigrati cinesi. Terzani in Un indovino mi disse di Tiziano Terzani racconta molto bene questo passaggio storico cruciale della storia del paese.
La città aveva acquistato un suo carattere musulmano. Seguendo l'esempio degli inglesi, che avevano costruito una stazione e un Palazzo del governo in bello stile moresco, i malesi, con la loro nuovo architettura moderna, erano riusciti a dare una nuova faccia alla capitale e a togliere l'aria cinese.
Tiziano Terzani
Molti tentativi sono stati fatti nel passato
Anche i governi precedenti avevano cercato di proteggere gli interessi dei figli del suolo e di tenere a bada i cinesi; ma i risultati erano discutibili Avevano imposto la partecipazione malese in ogni azienda cinese, e i cinesi s'erano comprati dei malesi di comodo... avevano imposto il malese come lingua nazionale e questo aveva abbassato il livello culturale di tutti; avevano limitato l'accesso dei cinesi all'università e quelli erano andati a studiare all'estero, tornando più preparati e più agguerriti dei malesi rimasti a casa.
Tiziano Terzani
Nel 1981, il Primo Ministro Mahatir sceglie una via diversa
Bisognava ricreare i malesi, rafforzando la loro identità, e bisognava tenere ai margini i cinesi, facendo però attenzione a non spingerli via dal paese, visto che il settanta per cento dell'economia privata era in mano loro...Quanto a rifare i malesi e dar loro un'identità più definita e non più influenzata da un secolo di vita a fianco dei cinesi, Mahatir è andato a colpo sicuro : è ricorso alla regione, scingendo il paese verso un'ortodossia musulmana che i malesi non avevano mai conosciuto prima... A parte l'abbandono dei vestiti tradizionali delle donne e l'introduzione del velo, c'erano novità musulmane in ogni aspetto della vita. .. ogni comunità aveva un suo "occhio pubblico musulmano", una sorta di spia religiosa, incaricata di controllare il comportamento pubblico dei cittadini. Nei giornali c'erano discussioni su cosa è "decente" secondo l'Islam e le librerie avevano in vendita vari libri su come un buon malese deve comportarsi.
Capisco che i malesi non vogliano farsi cementare il paese dai cinesi, che non vogliano farsi imporre il loro gusto e la loro etica; ma non è pericoloso usare la religione per dividere due comunità etniche e fomentare l'odio?Tiziano Terzani
Le Petronas Towers sono il simbolo per eccellenza di Kuala Lumpur, le torre gemelle altre 452 metri sono visibili in ogni punto della città. Petronas è la compagnia petrolifera statale malaysiana.
Costruite alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, su progetto dell’architetto César Pelli sono una perfetta rappresentazione del rapido progresso economico della capitale.
La costruzione rispetta i criteri dell’architettura islamica incorporando gli elementi tradizionali con la tecnologia dell’edificio un perfetto simbolo della Malaysia.
Lo skybridge, il passaggio coperto a 171 metri di altezza permette di passare da una torre all’altra senza scendere al piano terra.
Le Petronas hanno detenuto il primato di edificio più alto al mondo dal 1996 al 2004.
La Menara Tower, sebbene meno famosa delle Petronas, offre una vista straordinaria sulla città, i sobborghi e la foresta intorno a KL. Inoltre è l’unico punto da cui si possono vedere le Petronas.
La Menara Tower è una torre per le telecomunicazione la quarta per altezza al mondo, 421 metri con l’antenna. L’observation deck a 276 metro di altezza è sempre aperto mentre l’apertura al pubblico del open deck a 300 metri di altezza dipende dalle condizioni climatiche.
Costruita prima delle Petronas (1995) era la torre più alta di Kuala Lumpur.
Merdeka Square è la piazza simbolo di Kuala Lumpur. Merdeka in lingua malese significa libertà indipendenza. Proprio qui il 31 agosto 1957 viene ammainata la bandiera inglese per issare quella malese. La data è particolarmente significativa per i malaysiani è la festa dell’indipendenza.
Tuttavia la piazza è costruita con uno schema tipicamente occidentale o meglio inglese: un grande prato al centro dove in epoca coloniale i soci del Selangor Club giocavano a cricket.
Nel grande prato trova spazio il pennone più alto del mondo, ben 95 metri, su cui è issato il Jalur Gemilang, la bandiera malese.
L’edificio che domina la piazza, oggi sede del ministero del patrimonio storico è il Palazzo Selangor Abudul Samad dedicato all’omonimo sultano.Il primo palazzo in stile moresco di Kuala Lumpur.
Petaling Street nel cuore di Chinatown è la via simbolo del quartiere. Un paradiso dello shopping, ma anche dello street food sia di giorno che di notte.
Le origini di Petaling Street sono antiche: risalgono ai primi immigrati cinesi, giunti da Canton, per lavorare nelle miniere di stagno di cui la Malaysia è ricca. Ma guerre e rivoluzioni e calamità naturali impedirono loro di lavorarvi. I cinesi erano pronti a tornare in patria, ma un influente esponente della loro comunità Lap Ah Loy aprì in Petaling Street un mulino per la lavorazione della tapioca, offrendo nuove opportunità lavorative.
Da allora le condizioni di Chinatown sono molto migliorate, ma la strada è rimasta come simbolo di una comunità molto attiva in città.
Lo Sri Mahamariamman Temple dedicato alla Dea Parvati è il più antico tempio Hindusta della Malaysia. Costruito nel 1873 dal ricco mercante di stagno, leader della comunità Tamil, K. Thamboosamy Pillay.
La classica torre il gopuram che è la struttura più alta del tempio, 23 metri rappresenta le divinità hinduste.
Quello che ho amato del tempio, oltre alla bellezza delle decorazioni, è stata la gentile accoglienza dei fedeli.
Un indovino mi disse di Tiziano Terzani Il racconto di un lungo periodo con un modo di viaggiare diverso, non più l’immediatezza del volo, ma i tempi lunghi, che obbligano alla riflessione, dei trasporti via mare e terra.
Alcuni capitoli sono dedicati alla Malaysia: la riconversione all’Islam dell’intero paese, gli investimenti cinesi, i nuovi pirati che utilizzano mezzi tecnologi nello stretto di Malacca per assaltare le navi.
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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
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