Libri su Matera

Una selezione di libri su Matera

Libri su Matera

Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi

Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi quando si tratta di libri su Matera non si può non iniziare con Carlo Levi e la sua più straordinaria e famosa opera. Levi, scrittore pittore e medico, durante gli anni del fascismo viene mandato al confino in Basilicata, in quanto oppositore del regime. Levi racconta la condizione di miseria economica culturale e sanitaria della Lucania in quegli anni, attraverso parole che danno il titolo al libro:

-Noi non siamo cristiani - essi dicono- Cristo si è fermato a Eboli-. Cristiano vuol dire, nel loro linguaggio, uomo... Noi non siamo considerati cristiani, non siamo uomini, non siamo considerati come uomini, ma bestie da soma.

Se inizialmente Levi non riesce a comprendere una realtà così dura, con il passare del tempo si affeziona ai contadini e al luogo, tanto da diventare parte integrante della comunità mentre svolge il suo lavoro di medico e, lotta, con scarsissimi mezzi, contro la malaria, piaga endemica che affligge l’intera Basilicata nelle zone rurali.

La cultura contadina un misto di miseria, analfabetismo, superstizione, nessuna fiducia nello stato e nemmeno nella chiesa, è dovuta ad anni di soprusi, abbandono e difficoltà insormontabili. I temi trattati sono importanti e innovativi per l’epoca: il brigantaggio, la questione meridionale, la corruzione dello stato e il clientelismo.

Ancora la descrizione di Matera e delle condizioni di vita è una pagina miliare della lettura del Novecento, e uno dei motivi per leggere Cristo si è fermato a Eboli, qui solo un breve accenno

Dentro quei buchi neri, dalle pareti di terra, vedevo letti, le misere suppellettili, i cenci stesi. Sul pavimento sdraiati i cani, le pecore, le capre i maiali. Ogni famiglia ha, in genere, una sola di quelle grotte per tutta abitazione e ci dormono insieme, uomini, donne, bambini e bestie. Così vivono ventimila persone.

La voce di Matera di Francesco Paolo Francione

La voce di Matera. Storie da la Martella di Francesco Paolo Francione La nascita del borgo rurale La Martella con la legge 619 del 17 maggio 1952, che prevede lo svuotamento dei Sassi per le pessime condizione igienico sanitarie in cui le famiglie vivono: grotte umide, promiscuità e convivenza con animali. Quello che Togliatti, in visita Matera nel 1948, definisce vergogna nazionale, dà il via ad un piano, connesso con la legge di Riforma Agraria, per dare le terre ai contadini. Il borgo viene inaugurato dal presiedente del consiglio Alcide De Gasperi il 17 maggio 1953.

Questo testo tra i libri su Matera raccoglie le testimonianze di chi ha vissuto a La Martella, di chi si è trasferito da Matera al borgo, cambiando vita con i vantaggi e gli svantaggi, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, circa duecento famiglie e segna anche la fine di un mondo contadino arcaico e di lavoro durissimo e miseria.

L’autore raccoglie e riporta le storie di un’umanità contadina, lo fa con garbo i protagonisti sono indicati con il nome e l’anno di nascita, testimonianze semplici e dirette lontane dagli intenti sociologici di ricerca e standardizzazione, per questo più efficaci. Ogni storia colpisce al cuore e riporta in vita un mondo rurale scomparso per sempre.

A La Martella si stava bene: troppo misera era la vita nei Sassi e troppo a lungo desiderate le comodità fondamentali per una vita dignitosa, l'acqua corrente, lo spazio della casa, la luce nelle stanze.

Il passaggio è più difficile per gli adulti che avvertono la distanza da Matera e dagli affetti che in città sono rimasti

A La Martella in quegli anni sentivamo il distacco da Matera e ci pesava quell'aria di grande masseria che avvolgeva il villaggio ..

Invece è più semplice per i bambini nati nel borgo che frequentano le scuole create e l’oratorio.

Dai racconti che ho sentito e per le letture che ho fatto, mi sono convinto che la scuola elementare è stata il fiore all'occhiello del borgo, grazie alla passione dei maestri , all'attuazione del tempo pieno e alle continue iniziative avviate.

Negli anni Sessanta molte famiglie emigrano verso il nord Italia, il Canada e l’America, altre ritornano a Matera. Altri invece rimangono e tramandano le casa e le terre a figli e nipoti.

Andare per Matera e la Basilicata di Eliana Di Caro

Andare per Matera e la Basilicata di Eliana Di Caro Un itinerario che attraversa la Basilicata e i suoi centri più famosi partendo da Matera, a cui è dedicato ampio spazio.

Un tempo Matera si risolveva essenzialmente nei Sassi e nella Gravina, l'altipiano murgico che li accoglie, solcato dall'omonimo torrente. La vita si sviluppava negli anfratti e negli antri dei due rioni (il Barisano e il Caveoso)... Senza elettricità, senza fognature, senza acqua potabile con aria e luce provenienti esclusivamente dalla porta d'ingresso, un analfabetismo di massa e un tasso di mortalità infantile altissimo.

Molto è stato scritto sulla tragica condizione di Matera, prima di Levi, da Giovanni Pascoli

Quando Giovanni Pascoli approda a Matera, nell'ottobre del 1882 rimane sbigottito per le condizioni in cui vivono i materani.

Il libro racconta la bellezza dell’intera Basilicata sempre con il filo conduttore di grandi scrittori come Carlo Levi ad Aliano e personalità che per per la loro terra hanno fatto molto, su tutti Rocco Scotellaro a Tricarico.

Si racconta di Aliano il paese di Cristo si è fermato a Eboli, che Levi nel testo trasforma in Gagliano.

L'immagine di Aliano, tra i comuni più piccoli, la natura in cui è immerso, l'atmosfera da finis terrae, l'idea di ritrovarsi in un altro mondo restano, irripetibili, nella descrizione del Cristo.... Oggi ad Aliano, 970 anime, per ovvie ragioni si celebra il culto di Carlo Levi.

Oggi i Sassi sono un vanto del nostro Paese:

La consapevolezza di un valore universale dei sassi si radica pian piano; il riconoscimento dell'Unesco dà notorietà e richiamo i turisti, ponendo le basi per tentare, anni dopo l'avventura della candidatura a Capitale europea della cultura.

Matera, le radici e la memoria di Francesco Niglio

Matera. Le radici e la memoria di Francesco Niglio Matera prima del turismo , Matera prima dei riconoscimenti internazionali, una città a misura d’uomo che vive di tradizioni e duro lavoro in campagna, ma anche una città dal volto umano e di grande fede, non solo la vergogna nazionale che portò il mondo a conoscere le dure condizioni di vita nei Sassi.

I rioni oggi alla ribalta della curiosità turistica internazionale ... nei primi due decenni successivi al secondo conflitto mondiale, brulicavano ancora di una umanità contadina, pastorale, artigiana... fittavoli, piccoli proprietari, e spigolatrici, operai stagionali nei lavori di campagna; e calzolai, sarti, barbieri, falegnami, "mastri d'ascia", carradori, sellai, maniscalchi, maestri del "tufo", pittori-imbianchini, fornai, macellai, facchini, artigiani del ferro e del rame, arrotini, produttori di laterizi, conciapiatti, raccoglitori di capelli, sartine dalle mani d'oro...

Il testo racconta di questa umanità varia e variegata, della festa sontuosa organizzata ogni 2 luglio per la Madonna della Bruna, dei lavori dei cartapestai che ogni anno costruivano e costruiscono (la festa è ancora un evento molto sentito e partecipato) ancora oggi statue in cartapesta che decorano il carro della Madonna e distrutte alla fine delle celebrazioni.

Ma perché la "distruzione" del Carro? Nella distruzione si voleva (e si vuole, inconsapevolmente) "uccidere" "immolare" il Carro come vittima sacrificale da rinnovare ogni anno sempre più bello e più degno di Lei?

Oggi Matera non è più così

In tante di quelle grotte "vergogna", oggi proiettate nel mondo come alberghi di gran lusso, tanti turisti particolarmente facoltosi si abbandona al sogno della "caverna" preistorica... da qualche parte si sostiene che la "caverna preistorica" deprivata della sua storicità e valenza simbolica, "usata" come "albergo di lusso" è forse il massimo della "vergogna" che dovremmo provare per averne tradita l'identità.

Matera e Adriano Olivetti di F. Bilò e E. Vadini

Matera e Adriano Olivetti di F. Bilò e E Vadini Nel 1950 Adriano Olivetti giunge a Matera per elaborare uno studio su Sassi al fine di poter concretamente migliorare la condizione sociale e umana degli abitanti della città

La storia di Matera e Adriano Olivetti, in particolare quella del Villaggio La Martella, rappresenta un paesaggio fondamentale dell'architettura e dell'urbanistica italiana degli anni Cinquanta... Negli anni del dopoguerra il lavoro di Adriano Olivetti, sia come Vice Presidente dell'UNRRA-Casa (l'organizzazione internazionale costituita dalle Nazioni Unite per l'assistenza economica e civile alle popolazioni danneggiate dalla guerra, sia come Presidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, contribuisce a dare un nuovo indirizzo ai lavori di ricostruzione... Olivetti ha una visione più organica ed introduce nel servizio sociale e nell'urbanistica, il concetto di pianificazione e quello del territorio, attribuendo alla parola Comunità tutti quei valori che la modernizzazione doveva rispettare.

Il libro raccoglie le testimonianze degli esperti( progettisti, ricercatori, filosofi, antropologi, sociologi e ingegneri ) che hanno lavorato al progetto in un contesto multidisciplinare e globale.

Matera diviene la città simbolo della questione meridionale e del riscatto verso un futuro migliore.

Lonely Planet Matera

Lonely Planet Matera e la Basilicata La mia guida preferita, quella che dopo ogni viaggio non è in buone condizioni, ma racconta più di quello che si trova nelle sue pagine. La guida che, quando riposa nella libreria, evoca viaggi ed emozioni passate.

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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.

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