I libri di Tiziano Terzani

I libri di Tiziano Terzani sono da leggere e rileggere, ad ogni rilettura si colgono nuove sfumature e si percepisce la sua straordinaria capacità di descrivere non un fatto o un pezzo di mondo, ma l’umanità, la società, l’essere umano. La sua capacità predittiva è ancora più straordinaria oggi, a distanza di anni, dalla loro pubblicazione.

I libri di Tiziano Terzani

Qui i libri di Tiziano Terzani in ordine cronologico, dato che mi è impossibile attribuirgli un ordine di importanza, li ritengo tutti fondamentali.

Pelle di Leopardo

Pelle di leopardo di Tiziano Terzani (1973) Il libro è composto da due testi Pelle di Leopardo, il suo diario di corrispondente durante la guerra del Vietnam, e Giai Phong! pubblicato nel 1976 è il racconto della rivoluzione che è seguita alla fine della guerra; una rivoluzione dal volto umano, la voglia di credere in un cambiamento possibile. Giai Phong! ha un immediato successo e in Vietnam e , in versione ridotta, è adottato come testo scolastico.

Nel cielo di Hanoi, andando verso casa, per la prima volta senza lasciare dietro un paese in guerra, pensavo a quelli che avevo conosciuto, ed alle altre migliaia e migliaia che lavorano anonimi nelle risaie, nelle foreste, nei villaggi da cui non si alzavano più le colonne di fumo degli incendi e delle bombe. Il Vietnam erano loro, e ne avevano ogni diritto.

Negli anni successivi alla fine del conflitto, Terzani viene invitato dal governo vietnamita a visitare il Paese. Ma quello che scopre e, racconta nei suoi articoli, con la sua consueta schiettezza, non è più una realtà idilliaca; ma un Vietnam ancora diviso tra vinti che vivono in pessime condizioni, e vincitori che tiranneggiano i vecchi nemici. Lo scrittore fiorentino, per il governo vietnamita , diventa persona non gradita a cui è vietato l’accesso nel Paese.

Per due settimane viaggiai in macchina da nord a sud attraverso un paese dove la gente, nonostante la propaganda sulla riunificazione, era ancora profondamente divisa, dove non c'era stata alcuna riconciliazione nazionale, e dove i "perdenti" venivano trattati come paria, mentre i "vincitori" avevano assunto i privilegi, l'arroganza e tutti gli altri difetti di quelli che avevano spodestato. Le cosiddette "nuove zone economiche" altro non erano che campi di concentramento, mentre la tanto vantata rieducazione s'era rivelata una trappola in cui centinaia di migliaia di potenziali oppositori politicizzati erano stati abilmente attirati.​

La Porta proibita

La porta proibita di Tiziano Terzani (1985) La Cina è stata uno dei grandi amori di Terzani, un amore in cui aveva riposto molto speranze, a cui si è preparato per anni, imparando la lingua e studiando la cultura e la storia. Arriva a Pechino, nel 1980, con famiglia al seguito, e ci rimane per più di quattro anni, fino alla sua esplosione. T.T. crede così tanto nell’utopia cinese che iscrive i figli alla scuola pubblica cinese e non in una scuola “bolla” per i figli degli occidentali resistenti. Cambia in suo nome in Deng Tiannuo. Cerca una casa cinese in cui abitare, ma qui iniziano i problemi: gli occidentali in Cina devono vivere da occidentali, confinati in specifici luoghi a loro deputati, non possono avere contatti con i locali, se non attraverso complesse pratiche burocratiche. Terzani in qualche modo sfugge al pesante controllo e trova la maniera di viaggiare per la Cina da cinese. I temi trattati spaziano dalla scuola cinese alla distruzione di Pechino durante la rivoluzione culturale per fare spazio alla popolazione; ancora il Tibet colonizzato dalla Cina, la politica del figlio unico. La porta proibita è uno straordinario affresco cinese nei suoi aspetti più controversi.

La distruzione della religione in Tibet, ancor più che in altre parti della Cina, fu pianificata e sistematica. Fu condotta con tale perseveranza e metodicità che ha persino mutato il paesaggio tibetano: le colline erano dominate dagli dzong, delle fortezze abitate da religiosi: sono state rase al suolo.

Quello che racconta non piace a Deng Xiapoing, il successore di Mao, e così viene arrestato e interrogato, rieducato per un mese ed infine espulso.

Confessa, confessa i tuoi crimini e il regime del popolo ti tratterà con clemenza. Se invece nascondi qualcosa, la tua condanna sarà durissima.... Sono vissuto in Cina quattro anni e ho sentito terribili storie di gente prigioniera di questa temuta polizia cinese. Conosco le vicende di tanti che per poco o anche nulla spariscono per anni e anni nei campi di lavoro senza mai vedere un giudice o passare per un'aula di tribunale. Scomparire. Scomparire. La parola mi rimunigia nella testa assieme al pensiero che nessuno mi ha visto, nessuno sa che sono stato preso.

Buonanotte, signor Lenin

Buonanotte, signor Lenin di Tiziano Terzani (1992) Un viaggio  lungo il corso del fiume Amur, che segna il confine tra Unione Sovietica e  Cina. Nell’agosto 1991, Terzani partecipa a questa spedizione in Siberia, ma la storia si intromette e il suo racconto di viaggio diviene un grande reportage sul crollo dell’Urss.

Come spesso capita con le più belle avventure della vita, anche questo viaggio cominciò per caso... Quando all'alba del 19 agosto, a Mosca i golpisti trasmisero il comunicato che destituiva Gorbaciov e metteva tutto il potere nella mani della giunta.. fui preso da quella strana febbre che colpisce quelli del mio mestiere ogni volta che la Storia ci passa vicino e non si può resistere al desiderio di starle dietro...

Terzani abbandona la spedizione e si mette in viaggio da solo, verso Occidente, verso Mosca. Attraversa l’Asia Centrale lungo la Via della Seta: Kazakhstan,Uzbekistan, Tagikistan,Turkmenia, Azerbaigian, Georgia e Armenia. Il suo viaggio si conclude nella Capitale del defunto regime. Con la sua consueta capacità di analisi racconta la nascita di un forte nazionalismo nelle ex repubbliche sovietiche e il ruolo, sempre più evidente, dell’Islam nella vita quotidiana.

Come è possibile che tutti i sogni e le sofferenze cominciati nel 1917 coi "dieci giorni che scossero il mondo" siano finiti così in tre giorni d'agosto che non hanno scosso granché? Possibile che la "Grande Rivoluzione d'Ottobre" sia morta così, nel suo letto, a settantaquattro anni, semplicemente di vecchiaia? Finita senza catarsi? Senza resa dei conti? Sgonfiata come un pallone? Mi pare impossibile che la fine di quella lunga storia di illusioni e di assassinii, di speranze e di orrori sia tutta qui, in questo spegnersi come un fuoco. Forse che il peggio ha ancora da venire?

Un indovino mi disse

Un indovino mi disse di Tiziano Terzani (1993) Nel 1976 Terzani riceve un avvertimento da un indovino di Hong Kong.

Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile. La mia, per esempio, aveva tutta l'aria di essere una maledizione. "Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai.

Terzani non dimentica questa profezia e giunto al fatidico anno rinuncia a prendere aerei. Così nasce questo libro. Il racconto di un lungo periodo con un modo di viaggiare diverso, non più l’immediatezza del volo, ma i tempi lunghi, che obbligano alla riflessione, dei trasporti via mare e terra. Tra cui in Bangkok- Firenze in treno per un totale di ventimila chilometri.

Raggiunti in aereo, senza un minimo sforzo nell'avvicinarli, tutti i posti diventano simili: semplici mete separate fra di loro solo da qualche ora di volo... Gli aeroporti, falsi come i messaggi pubblicitari, isole di relativa perfezione anche nello sfacelo dei paesi in cui si trovano si assomigliano ormai tutti; tutti parlano nello stesso linguaggio internazionale che dà a ciascuno l'impressione di essere arrivato a casa. Invece si è solo arrivati in qualche periferia da cui bisogna ripartire, in autobus o in taxi, per un centro che è sempre lontanissimo.

Terzani continua il suo lavoro di giornalista con questo lento viaggiare, i suoi articoli acquistano un nuovo registro influenzato dalla sua scelta, che forse gli ha anche salvato la vita.

La profezia mi ha anche.. salvato da un incidente aereo: il 20 marzo del 1993 un elicottero delle Nazioni Unite in Cambogia si è abbattuto con 15 giornalisti a bordo. Fra di loro c'era il collega tedesco che aveva preso il mio posto.

In Asia

In Asia di Tiziano Terzani (1994) una raccolta degli scritti di Terzani inviati ai giornali italiani e al tedesco Der Spiegel nel corso della sua lunga carriera in Asia. Si tratta di argomenti politici e cronaca, con lo stile che lo ha reso famoso, non tanto un elenco di fatti quanto un punto di vista originale. Ogni racconto è impregnato dall’amore che l’autore ha per questa parte di mondo, un amore a volte ricambiato a volte deluso, soprattutto nelle sue speranze di cambiamento. Laos, Cambogia, Vietnam, Cina, Giappone, Filippine, Corea del Nord, Pakistan, Birmania, Hong Hong. Il racconto della storia attraverso lo sguardo di un uomo che la storia l’ha vissuta in prima persona. Il testo si conclude con il capitolo dedicato al suo luogo di elezione: l’Orsigna, un piccolo borgo toscano, in provincia di Pistoia diventato il suo rifugio dal mondo.

Torno sempre anch'io e sempre mi domando se, dopo tanta strada fatta altrove, in mezzo a genti diverse, sempre in cerca d'altro, in cerca d'esotico, in cerca d'un senso all'insensata cosa che è la vita, quella valle non sia dopotutto il posto più altro, il posto più esotico e più sensato e se, dopo tante avventure e tanti amori, per il Vietnam, la Cina, il Giappone e ora per l'India, l'Orsigna non sia - se ho fortuna- il mio vero, ultimo amore.

Lettere contro la guerra

Lettere contro la guerra di Tiziano Terzani (2002) Lunghe lettere scritte da Firenze, dal Pakistan, dall’Afganistan dall’India e dall’Himalaya, dopo l’11 settembre 2001. Molto famosa la lettera cui risponde a Oriana Fallaci de la Rabbia e l’Orgoglio.

E tu Oriana, mettendoti al primo posto di questa crociata contro tutti quelli che non sono come te o che ti sono antipatici, credi davvero di offrici la salvezza? La salvezza non è nella tua rabbia accalorata, né nella calcolata campagna militare chiamata, tanto per rendercela più accettabile, "Libertà duratura". O tu pensi davvero che la violenza sia il miglior modo per sconfiggere la violenza?

Il libro si conclude con una lettera dall’Himalaya luogo perfetto per il silenzio e la riflessione.

L'occasione è di capire una volta per tutte che il mondo è uno, che ogni parte ha il suo senso, che è possibile rimpiazzare la logica della competitività con l'etica della coesistenza, che nessuno ha il monopolio di nulla, che l'idea di una civiltà superiore a un'altra è solo frutto di ignoranza, che l'armonia, come la bellezza, sta nell'equilibrio degli opposti e che l'idea di eliminare uno dei due è semplicemente sacrilega.

Un altro giro di giostra

Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani (2004) come sempre è un racconto di un viaggio, ma un viaggio personale. Terzani scopre di avere un cancro. Un altro giro di giostra è il viaggio nel mondo della medicina da quella occidentale a quella asiatica, da New York, attraverso l’India, la Thailandia, Hong Kong, le Filippine per approdare alla sua casa sull’Himalaya. Un altro giro di giostra tra i libri di Tiziano Terzani è il testo più personale, non più il racconto di fatti storici, ma di una ricerca interiore.

Più stavo con la scienza e la ragione, più mi cresceva dentro la curiosità per la magia e la follia delle "alternative" che avevo scartato all'inizio. Non certo perché credessi di aver sbagliato strada... ma perché sentivo che quella strada, pur essendo probabilmente la migliore, aveva i suoi limiti e che altrove, percorrendo altre vie, potevo trovare qualcos'altro: non certo qualcosa di "alternativo", ma forse qualcosa di complementare.

L’influenza culturale dell’oriente è molto forte, ma la grandezza di Terzani sta nell’aver fatto propri questi concetti sapendoli integrare nella vita occidentale.

Ma tutto è parte del progresso. E' il prezzo che bisogna pagare in nome di un generale andare avanti. Avanti, ma dove? Non viene mai detto.

La fine è il mio inizio

La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani (2006) Terzani è vicino alla fine, con il figlio Folco, nella sua amatissima Orsigna, parla della sua vita, della sua professione. Un testo straordinario, un testamento spirituale. Ripercorre la sua vita e gli episodi più significativi, accaduti in giro per il mondo, diventano occasione di profonda riflessione, soprattutto per chi legge.

Una strada c'è nella vita, e la cosa buffa è che te ne accorgi solo quando è finita. Ti volti indietro e dici "oh, ma guarda c'è un filo!". Quando vivi non lo vedi, il filo, eppure c'è. Perché tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, tu credi, dal tuo libero arbitrio, ma anche questa è una balla.

Oltre ad un messaggio di speranza per i giovani.

Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi- Fare una vita, una vita. Una vita vera, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci.

Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia

Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia di Tiziano Terzani (2008) la raccolta degli articoli pubblicati da Terzani, sui giornali italiani e sul tedesco Der Siegel, durante gli anni in cui “copre” la Cambogia, come inviato, dal marzo 1973 al marzo 1993. Attraverso gli articoli si racconta la storia del Paese del sudest asiatico, povero, ma libero, in cui il riso non manca mai e le condizioni di vita sono buone, grazie al suo eccentrico Re Sihanouk. La situazione cambia radicalmente con la guerra in Vietnam, infatti il re permette il passaggio dei vietcong in territorio cambogiano, questo attegiamento agli Stati uniti non piace e nel 1970 la monarchia viene rovesciata, con l’appoggio della Cia, a favore di una dittatura del Generale Lon Nol. I vietnamiti invadono la Cambogia e lo stesso fanno gli americani. Inizia il bombardamento con i B-52. Questo rafforza enormemente il potere di un piccolo gruppo, rivoluzionario e marxista, i khmer rossi, che lentamente ottengono l’appoggio dei contadini rovinati dai bombardamenti americani.

La guerra che ne scaturisce è lenta e devastante, i khmer rouge avanzano, seguendo il ciclo dei monsoni, verso la capitale, Phnom Penh. Gli americani, alle strette, nel 1975, interrompono il ponte aereo di rifornimenti alla capitale e abbandonano il paese. Il 17 aprile 1975 i khmer rossi entrano in città. Nasce la Kampuchea Democratica di Pol Pot, uno dei peggiori regimi totalitari della storia con il genocidio di oltre due milioni di cambogiani su una popolazione di otto.

La Cambogia sarà liberata nel gennaio 1979 dall’invasione vietnamita che pone fine al regime di Pol Pot. Molto lontana dal trovare però la pace, la democrazia e la giustizia per quanto accaduto. Trascorrono anni complessi di dominazione vietnamita, intervento dell’Onu con la creazione del UNTAC, autorità transitoria delle Nazioni Unite per la Cambogia, il ritorno di Sihanouk, il khmer rossi che mantengono il seggio alla Nazioni Unite fino al 1991 e l’avvio dei processo contro di essi.

Terzani racconta lucidamente questi anni. Nell’articolo Pol Pot non mi piaci più pubblicato su La Repubblica racconta le atrocità commesse da Pol Pot e l’idea che si aveva di questo uomo in Occidente, in particolare la stima che la sinistra aveva per il leader cambogiano .

Pol Pot se ne è andato avendo sulla coscienza il massacro di almeno un milione e mezzo , forse due milioni di cambogiani e la distruzione di una civiltà. Con lui scompare una delle figure più inquietanti del secolo. Inquietante, perché dietro la sua apparente follia omicida, diventata politica, c'era una logica che ha attratto tanta attenzione e tante simpatie nel mondo. Quella logica si chiamava rivoluzione.

Altrettanto significativi i tre articoli Urla dal silenzio in cui raccoglie le testimonianze dei massacri operati sulla popolazione inerme, affamata, malata e terrorizzata.

Il libro si conclude con un capitolo sulle meraviglie di Angkor, quasi a voler portate un poco di speranza nella sventurata Cambogia .

Angkor uno di quei pochi, straordinari luoghi del mondo dinnanzi ai quali ci si sente orgogliosi d'essere membri della razza umana.

Un mondo che non esiste più

Tiziano Terzani Un mondo che non esiste più (2010) Terzani non è solo uno dei più grandi reporter e scrittori della nostra epoca, ma anche uno straordinario fotografo.

In qualche modo la mia vita è cambiata il 30 Aprile del 1975, perché il giorno prima, quando gli americani scappavano dai tetti delle case di Saigon con gli elicotteri che li erano venuti a salvare, un bravo ladro vietnamita rubò a uno di questi una Leica M3. Io incontrai quel ladro al mercatino di Saigon qualche giorno dopo e ricomprai quella macchina stupenda, semplicissima, per cento dollari. E’ stata la macchina della mia vita. Da allora ho sempre lavorato con quella. E’ stata la macchina che mi ha accompagnato dappertutto: in Cina, in Giappone, in Cambogia, a Sakhalin, nell’Unione Sovietica.

Il volume raccoglie, selezionate dal figlio Folco, le fotografie più significative di Terzani, le didascalie che le accompagnano sono ovviamente tratte dai suoi libri.

Àlen Loreti

Àlen Loreti è il biografo di Terzani, oltre ad essere il curatore dei Meridiani a lui dedicati. Inoltre è amministratore della pagina Facebook ufficiale dedicata allo scrittore fiorentino. https://www.facebook.com/TizianoTerzaniOfficial

Un'idea di destino

Sempre a lui si deve la selezione degli scritti dai diari di Tiziano che compongono Un’idea di destino di Tiziano Terzani (2014) Raccontano il periodo dal marzo 1981, a Pechino, all’aprile 2003 a Binsar. Si chiudono con il discorso, a braccio in inglese, di Terzani al matrimonio della figlia Saskia, nel 2004.

L'ingordigia e la violenza dominano sempre di più le nostre vite, siatene coscienti. Le comodità sono diventate il solo valore sul quale ci orientiamo e l'educazione moderna mette in risalto i valori della violenza e dell'attaccamento alle cose più inutili. Competere vuol dire che chi vuole essere il primo della classe deve desiderare la sconfitta degli altri. Questo non è sano.

Tra i libri di Tiziano Terzani nei diari si incontra Tiziano padre e marito. Preoccupazioni, riflessioni sempre in giro per il mondo Thailandia, Orsigna, Pakistan, India, Russia, Cambogia, Afghanistan. 

Mi riprometto oggi, in un qualsiasi giorno di partenza, di mantenere l'impegno a scrivere ogni giorno un diario delle mie impressioni. L'unico modo per ritrovare la pace.

Tiziano Terzani la vita come avventura di Àlen Loreti

Tiziano Terzani: la vita come avventura di Alen Loreti la prima vera biografia di T.T. Una ricostruzione dettagliata ricca di testimonianze, anche fotografiche, in cui si ripercorre, divisa per anni, la carriera del grande giornalista, non solo coi testi pubblicati, ma anche con spunti tratti da conversazioni, bozze, appunti di Terzani, da scambi epistolari con la moglie Angela Staude Terzani.

Il testo è ricchissimo di dettagli accurati: un ottimo primo libro per avvicinarsi al vasto e variegato mondo Terzani; al tempo stesso lo consiglio anche per i lettori appassionati di Tiziano, proprio perché fornisce prospettive diverse e nuovi punti di vista su una vita unica.

Tiziano Terzani guardare i fiori da un cavallo in corsa di Àlen Loreti

Tiziano Terzani. Guardare i fiori da un cavallo in corsa di Alen Loreti  un altro splendido libro fotografico curato da Àlen Loreti che racconta la storia di TT attraverso varie forme: 

Il ritratto di un uno libero che ha scelto di essere giornalista, esploratore della vita e viaggiatore attraverso la sua voce, le fotografie, gli oggetti e i libri amati.

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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.

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