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Minorca è la perla delle Baleari, un’isola che ha moltissimo da offrire, non solo mare. Partendo da Mahón e Ciutadella sono le due città principali di Minorca, entrambi piacevoli, a queste si aggiungono moltissimi paesi e villaggi dal fascino unico: dai classici borghi marinari ai villaggi di campagna con le case rurali, ma anche insediamenti preistorici e una campagna meravigliosa.
Mahón

Mahón o Maó è il capoluogo dell’isola dal XVIII secolo, da quando gli inglesi dominavano l’isola. La città è costruita su una scogliera che si affaccia sul porto.
L'entrata nel porto di Mahón, il più lungo porto naturale del Mediterraneo, l'arrivo la città a ridosso della collina, la chiesa come un forte sopra la città.
Cees Nooteboom, 533 Il libro dei giorni

Il centro storico è in larga parte pedonale, con forti influenze architettoniche britanniche, come i boinders i caratteristici bovindi delle case signorili.

Bastió de Sant Roc
Mahón anticamente era fortificata, oggi si conserva una sola porta muraria di accesso alla città, risalente al XIV secolo.

ciabatte da local
Le avarcas minorchine

Visitando i vari paesi di Minorca è facile imbattersi nei negozi di avarcas, sandali in catalano, meglio conosciute come le minorchine i sandali tipici dell’isola, una suola piatta in gomma e due fasce in cuoio.
Ciutadella

Ciutadella la seconda città dell’isola per importanza è stata capoluogo fino all’inizio della dominazione inglese. La nobiltà locale durante la dominazione britannica costruì importanti palazzine per mostrare la propria ricchezza. Questi palazzi ancora oggi donano un fascino aristocratico alla cittadina.

Il centro storico è interamente pedonale dal porto gremito di locali e ristoranti, alle vie del centro ricche di storia.

I paesi di Minorca

Molta della bellezza dell’isola risiede nei paesi di Minorca. Piccoli agglomerati di casette bianche e colorate affacciate sul mare o in aperta campagna. Sono tutti molto curati, si possono trovare negozi molto gradevoli e panetterie con mille delizie. Non sono mai affollati perché i turisti preferiscono le spiagge.
conoscere la tradizione
Le feste patronali di Agosto

Durante l’estate la maggior parte dei paesi sono in festa, tutti addobbati. L’animale simbolo di Minorca è il cavallo e sono proprio i cavalli a partecipare attivamente alle ricorrenze.
Ogni paese, ogni villaggio dell'isola ha una festa il giorno del suo santo patrono, tutti sanno andare a cavallo e i cavalli sono allenati sopportare lo squillante suono degli ottoni e la musica trascinate, sembrano purosangue arabi, alti e neri.... Già nei giorni precedenti alla festa c'è grande agitazione, il paese viene adornato, dappertutto vengono disposte transenne per permettere al corteo di passare e per impedire il parcheggio, ai muri vengono appese insegne a forma di testa di cavallo, c'è un clima generale di attesa impaziente.
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Es Castell
Tra questi: Es Castell, fondata dagli inglesi con il nome di Georgetown. Particolare la piazza d’armi, di origine britannica, tutta circondata da caserme di colore rosso

Cala Fonts è la parte del villaggio che si affaccia sul mare, con un porticciolo turistico e tanti ristoranti.

Sant Lluis

Sant Lluis. Deve il suo nome a san Luigi, un re di Francia del tredicesimo secolo. Il paese è piccolo, basse casette intonacate di bianco e una chiesa, altrettanto bianca, costruita alla fine del diciottesimo secolo nel breve periodo in cui l'isola fu occupata dai francesi.
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Una via centrale attraversa il centro abitato di Sant Lluis sullo sfondo spicca Es Molì de Dalt un mulino costruito da francesi nel XVIII secolo e rimasto in funzione fino al 1949 quando una forte tramontana lo danneggiò. Oggi sede dell’ufficio turistico del villaggio.
Alaior

Alaior si staglia in lontananza, provenendo da Mahón, come un paese tutto bianco arroccato su una collina.
Es Mercadal

Es Mercadal si trova ala centro esatto dell’isola ai piedi del Monte Toro.
Il Monte Toro
Il Monte Toro è la montagna più alta di Minorca (358 metri) dona una splendida vista sull’isola fino alla vicina Maiorca.

Sulla sommità si trova un complesso monastico il Santuario della Virgen de Toro con una piccola comunità di suore di clausura.

Es Migjorn Gran

Il piccolissimo villaggio di Es Migjorn Gran si trova nel sud di Minorca. Migjorn significa appunto mezzogiorno.
Binibèquer Vell

Binibèquer Vell è un falso borgo di pescatori costruito negli anni Sessanta; non smette di affasciare i visitatori per la sua atmosfera molto instagrammabile. Tante piccole casette imbriacate a calce, viuzze lastricate e pulite, il tutto a picco sul mare.

La campagna minorchina

Minorca è un’isola che ha molto da offrire oltre alle bellissime spiagge e al mare cristallino, girare per l’isola in auto permette di ammirare paesaggi agresti. L’isola ha una forte vocazione agricola.
Qui tutti i nomi cominciano con bini " figlio di" Biniadrix de baix, Biniandrix de dalt, così si chiamano le fattorie. Tutto è dalt o baix, "di sopra" o di " di sotto", vecchio o nuovo, Binicalf vell, Binicalaf nou. E tutto è rimasto lì dov'era: sulle vecchie mappe vedi gli stessi nomi.
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I muretti a secco

Lungo ogni strada si possono vedere i muretti di pietra a secco costruiti unicamente in pietra senza nessuno tipo di cemento per fissarli.
L’Arte dei muretti a secco è Patrimonio Unesco Immateriale dell’Umanità.
L"'Arte dei muretti a secco" riguarda il saper fare costruzioni in pietra accatastando le pietre una sopra l'altra senza usare altri materiali se non, a volte, la terra secca. I muretti a secco, utilizzati per l'allevamento, l'agricoltura o come abitazioni e diffusi in molte aree rurali, soprattuto nei terreni scoscesi, hanno modellato molti paesaggi testimoniando metodi e pratiche usati sin dalla preistoria per organizzare gli spazi dove vivere e lavorare ottimizzando le risorse locali naturali. I muretti a secco, la cui stabilità è assicurata dall'attenta selezione delle pietre e dal loro preciso posiizionamento, rivestono un ruolo primario nella prevenzione di frane, alluvioni e valanghe e nella lotta contro l'erosione e la desertificazione, allo stesso tempo rafforzano la biodiversità e creano adeguate microcondizioni climatiche per l'agricotura. Essi riflettono un rapporto equilibrato con l'ambiente e la relazione armoniosa tra l'uomo e la natura. L'"Arte dei muretti a secco" è iscritta nella Lista del Patrimonio Immateriale come elemento transnazionale di 8 paesi: Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera.
Unesco
Le barreras

Un’altra particolarità dell’isola sono i cancelli, o meglio le barreras. Si trovano sia in campagna che lungo i sentieri per raggiungere le spiagge; superato il timore iniziale di varcare una proprietà privata si comprendere che possono essere oltrepassati senza problemi l’unica da norma da rispettare è quella di richiuderli.
La loro funzione originale era quella di contenere il bestiame all’interno della proprietà.
A separare il mondo della casa dal mondo di fuori ho una staccionata minorchina, costruita con legno di olivo selvatico che viene prima seccato, poi immerso in acqua e piegato in una forma particolare. Sei o sette lunghi rami posti in orizzontale, rozzi e leggermente ricurvi, non verniciati, e uno in diagonale dall'alto in basso, a tenerli insieme. Gli uomini che costruiscono queste barreras si chiamano arraders, un tempo andavano di loco in loco, di fattoria in fattoria, dove c'era sempre qualche cosa da riparare.
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La casa rurale

Le case rurali sono sparse per la campagna e parte del paesaggio dell’isola. Di solito formate da un corpo centrale con un tetto spiovente. Nella facciata a sud si collocano porte e finestre, mentre quella a nord, esposta alla forza della tramontana, non presenta varchi. Al piano terra cucina e sala da pranzo, al primo le camere da letto. Tutto intorno le stalle. Oggi molte si queste antiche fattorie sono state riconvertite in hotel rural. Sono strutture di grande charme e offrono un soggiorno alternativo ad un classico albergo.
Lithica

Pietre di un tipo che qui chiamano marès, arenaria. Pietre naturali, quindi di colori e superfici diverse... Sparse sull'isola ci sono cave profonde da cui queste pietre vengono estratte.
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Lithica è un antica cava di mares abbandonata e recuperata. D’estate oltre ad essere un museo per i visitatori è anche luogo di concerti e spettacoli.

La bellezza dell’arenaria lavorata dall’uomo ha creato un paesaggio inusuale, la montagna scavata in blocchi di precisione millimetrica e tutto attorno la vegetazione si è ripesa il suo spazio.
Il patrimonio archeologico di Minorca

Sparsi per l’isola ci sono diversi insediamenti preistorici del periodo megalitico risalente al 3000 a.C. Minorca è stata candidata a Patrimonio dell’umanità dall’Unesco per questa importante eredità composta da Talayot e Naveta des Tudons.
Ieri sono andato in auto dall'altra parte dell'isola per cercare uno dei quei monumenti preistorici spasi qua e là, edifici spesso costruiti con pietre di dimensioni tali che nessun essere umano avrebbe potuto sollevare, nemmeno mettendocisi in dieci, eppure qualcuno aveva fatto proprio questo.
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Naveta des Tudons

La Naveta des Tudons. In naveta c'è la prola nave, ma quella che si vede è una specie di nave di pietra capovolta, con una piccola apertura sul lato occidentale.. In questa nave che non è una nave deponevano sul terreno i loro morti, a volte con un'anfora, un ornamento o un altro oggetto posato accanto.
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Talayot

Un talayot ....un muro di pietre gigantesche. Il libro Menorca Talayòtica dice che sono stati i contadini dell'isola a battezzare così quelle costruzioni, nessuno sa come le chiamassero quelli che le edificarono.
Cees Nooteboom, 533 Il Libro dei giorni
Consigli di lettura
533 Il libro dei giorni di Cees Nooteboom un grande autore di letteratura di viaggio, torna ogni estate nella sua casa a Minorca da cinquant’anni.
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