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Il Laos e Vientiane
Questo è il Laos o Lan Xang, il paese di un milione di elefanti. Oggi il numero di elefanti non è così elevato, ma questo appellativo, pieno di fascino, continua ad essere usato.
I vietnamiti piantano il riso, i khmer li stanno a guardare e i lao ascoltano il riso che cresce.
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse
Terzani riprende questo modo di dire, attribuito ai francesi dell’epoca coloniale per descrivere un paese straordinario del Sud est asiatico. Un paese che, pur avendo aspetti comuni, con i suoi vicini si distingue ancora oggi.

Senza accesso al mare, al riparo di impervie montagne che lo isolano dalla Cina e dal Vietnam, protetto dal Mekong che lo separa dalla Thailandia... il Laos, nonostante le guerre, le invasioni e le pressioni dei suoi vicini, ha continuato nel suo antico, distaccato ritmo di vita. Il calendario anche lì dice che si è nel ventesimo secolo, ma la testa dei laotiani resta in un'epoca tutta loro e da cui non hanno alcuna intenzione di uscire.
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse
Questo isolamento geografico ha prodotto una cultura particolare, che, seppur intaccata dalla globalizzazione, continua ad resistere ancora oggi. Non ho provato in altri luoghi del Sud est asiatico la pace e la serenità che ho assaporato in Laos. Il forte desiderio di prolungare la permanenza, si è fatto di giorno in giorno più evidente in questo paese che non mi ha sconvolta da subito, ma lentamente conquistata.
Nel Laos è considerato maleducato e irreligioso lavorare più di quanto non sia necessario....Si produce quello che è abbastanza per sfamare la famiglia e per fornire un piccolo avanzo da vendere al mercato... l'accumulo di ricchezza che non sia da adoperarsi per scopi ben precisi e autorizzati provoca la perdita di prestigio nel vicinato, esattamente come avviene in Occidente con il processo opposto.
Norman Lewis, Il dragone apparente
Credo che queste citazioni ben descrivano lo spirito del popolo laotiano e la pace che si prova visitandolo. il mio racconto inizia nella capitale: Vientiane.
Vientiane la capitale del Laos

Vientiane è un centro religioso, una delle due antiche capitali del Laos. E' ricca di pagode. Il fascino di Vientiane sta nella vita e nelle usanze della gente. A meno che non siate un appassionato di architettura delle pagode, non c'è quasi altro da vedere.
Norman Lewis, Il dragone apparente
Norman Lewis nel suo reportage di viaggio Un dragone apparente. Viaggi in Cambogia, Laos e Vietnam di Norman Lewis spiega come il fascino di Vientiane sia tutto nelle sue innumerevoli pagode. Seppur a distanza di molti anni, i templi buddisti restano il motivo principale per visitate la capitale del Laos.
Wat Si Saket

ll Wat Si Saket è probabilmente il tempio più antico di Vientiane. Sede della comunità monastica Sangha. I monaci vivono nel tempio, in piccole abitazioni costruite tutte intorno. E’ famoso per le migliaia di immagini del Buddha.

Wat Si Muang

Il Wat Si Muang è uno dei simboli di Vientiane, costruito sulle ceneri di un antico tempio khmer, è una delle pagode più venerate di Vientiane. Al suo interno è custodito il lak meuang, il pilastro fallico della città, con poteri divinatori e di protezione.

La leggenda della fondazione del tempio si perde nella notte dei tempi, ne esistono varie versioni, ma tutte concordano con il sacrificio di una giovane donna che si immola volontariamente sotto la colonna per consacrarla e dare inizio alla protezione di Vientiane.
Gli studiosi laotiani ritengono che la pratica dei sacrifici umani risalga ad un’epoca lontana prebuddhista o khmer.
Phra That Luang

Il Phra That Luang è il monumento più importante non solo di Vientiane, ma del Laos e anche il simbolo del Buddhismo nel paese. La stupa ha un’altezza di 45 metri. Le pareti non hanno decorazioni, ma solo una finitura dorata, si ritiene che in passato tale pittura fosse realmente composta da foglie d’oro applicate sull’intera superficie.

Il fiore di loto metafora del Buddhismo

L’importanza del tempio è data dalla forte connotazione simbolica. Il Phra That Luang rappresenta la crescita del loto, partendo da un seme gettato in un lago e termina con la nascita del fiore. Quindi una metafora per raccontare, attraverso trovate architettoniche uniche nel loro genere, l’elevazione umana dall’ignoranza all’illuminazione grazie al Buddhismo.
Il primo livello, sostiene le 323 pietre dell’ordinazione, è la base che rappresenta la terra. Il secondo livello è circondato da 120 petali di loto, al cui interno ci sono le pietre dell’ordinazione e 30 stupa a rappresentare le 30 perfezioni del Buddhismo. Il livello successivo è la cupola semisferica, su cui poggia il pinnacolo a quattro lati, un bocciolo di loto dalla forma allungata, pronto a dischiudersi.
Uno spettacolo di danza laotiana a Vientiane

Visitando la mattina presto il Phra That Luang, ho avuto la fortuna di assistere alle prove di una spettacolo di danza tradizionale laotiana. Inizialmente sono rimasta in disparte, ma sono stati gli stessi insegnanti e le bambine ad invitarmi a partecipare e scattare qualche foto. Ho vissuto un’esperienza molto simile a quella narrata ne Un Dragone Apparente:
Poi mi avevano proposto di vedere le danze delle studentesse locali, e quando gli avevo risposto che sarei stato entusiasta e avevo il permesso di scattare delle fotografie, le scolare erano state rispedite a casa in bicicletta per prendere i vestiti migliori... Una volta vestite e pronte formavano uno spettacolo abbagliante... Avevano danzato sotto la supervisione di un insegnante, un attore professionista, che di tanto in tanto interveniva quando una ragazza sbagliava in qualche gesto minore, come ripiegare indietro le dita formando un angolo di novanta gradi con il palmo.
Norman Lewis, Il dragone apparente

Vientiane oltre le pagode
Patuxai

L’ispirazione architettonica è l’Arco di Trionfo di Parigi arricchito con decorazioni tipiche del Laos. Il Patuxai, o porta della vittoria è il memoriale dedicato ai morti laotiani in tutte le guerre. La sua costruzione ha richiesto molti anni; inoltre è stato usato anche il cemento donato dagli americani per potenziare la pista dall’aeroporto di Vientiane.
COPE Visitor Centre di Vientiane

COPE è l’acronimo di Cooperative Orthotic & Prosthetic Enterprise, la principale azienda produttrice di arti artificiali e supporti per deambulazione in Laos. Dietro a questo centro di eccellenza laotiano, aperto al pubblico, in cui si spiega il lavoro realizzato, c’è una storia triste di un passato molto vicino.
Durante la guerra del Vietnam tra il 1964 e il 1975 gli americani sganciano sul Laos un’altissima concentrazione di bombe, più alta di quelle lanciate su tutta l’Europa durante la seconda guerra mondiale.
Purtroppo la guerra non finisce quando ci sono gli accordi di pace. Ancora oggi in Laos è in corso una guerra silenziosa per le conseguenze del conflitto Usa- Vietnam, ogni anno moltissimi laotiani muoiono o restano gravemente mutilati dagli ordigni inesplosi sparsi per tutto il Paese.
L’obiettivo del COPE è quello di aiutare quanti più laotiani possibili ad avere accesso ad una protesi moderna al posto di pezzi di legno per gli arti amputati, e di far conoscere questa triste storia al resto del mondo. L’ingresso free è un incentivo a visitare il centro.
Per un approfondimento sulle bombe a grappolo in Laos: https://paolavignati.com/laos-una-storia-che-deve-essere-raccontata
Per tale motivo, consiglio la visita al Cope Visitor Center, per conoscere una parte di storia del Novecento, poco raccontata e soprattutto per fare del bene, attraverso donazioni o acquisti allo shop, i ricavati sono destinati per intero al progetto. Tutte le fasce della popolazione sono colpite dalle bombe inesplose, ma i più a rischio sono i bambini che spesso scambiano le mine con qualcosa con cui giocare. Il Laos è un paese povero e una famiglia di contadini non può permettersi una protesi per un bambino, anzi molte protesi che seguano la sua crescita. Grazie al COPE, persone che non avrebbero mai avuto accesso a questa possibilità possono sopportare la loro mutazione con delle protesi e non con pezzi di legno al posto degli arti.
Per conoscere le attività del COPE e/o fare una donazione http://copelaos.org
Xieng Khuan

Xieng Khuan conosciuto anche come Buddha Park, è un luogo curioso in Laos, poco fuori da Vientiane Nato nel 1958 dall’idea di Luang Pu, sciamano e maestro yogi, che crea un nuovo culto, una forma di pensiero volta a riunire le credenze buddiste e hinduiste. Nascono così queste enormi statue in cemento armato.
Sauna laotiana un'esperienza diversa
Cosa c’è di più rilassante di una sauna quando si è stanchi durante la visita di una città? In Laos la sauna, ha un fascino tutto suo. Io ho scelto una sauna di quartiere e non una spa di lusso, omologata e anonima. Qui in un cortile, con libero accesso a cani galline e gatti, oltre ai clienti umani, ho incontrato solo laotiani intenti a rilassarsi con un bagno di vapore, ad altissima temperatura, molto più elevata delle saune occidentali. Tutto molto spartano, tutto molto laotiano, tutto molto vero. Varie saune a temperature diverse per acclimatarsi, tutte con l’aggiunta di erbe nel braciere, che conferiscono un profumo intenso e rilassante durante il trattamento. Nel centro del cortile una fontana di acqua fresca per abbassare la temperatura e te caldo offerto. In sauna ho conosciuto una donna laotiana, anche lei cliente, che gentilmente mi ha offerto il suo trattamento di bellezza, preparato dalla anziana madre novantenne, un mix di yogurt, erbe, e altro di natura non meglio precisata. Risultato una pelle splendida. Ma soprattutto felicità per un incontro fortuito, pieno di gentilezza verso il prossimo. Di quelli che ti fanno capire che nonostante tutti i cambiamenti che stanno avvelenando il Sud est asiatico, ancora riesce a stupirti per l’accoglienza della sua gente.
Consigli di lettura
Un indovino mi disse di Tiziano Terzani uno degli scritti più famosi di Terzani. Nel 1976 egli riceve un avvertimento da un indovino di Hong Kong, che gli suggerisce di non volare per un anno intero, il 1993, per evitare il rischio di morire. Terzani non dimentica questa profezia e giunto al fatidico anno rinuncia a prendere aerei. Nasce così il racconto di un viaggio per tutto il Sud est asiatico, alla ricerca di altre profezie, di altri indovini, ma anche un viaggio dentro se stesso e tutta l’Indocina. Un libro imperdibile.
Un dragone apparente. Viaggi in Cambogia, Laos e Vietnam di Norman Lewis Il racconto di viaggio nella vecchia Indocina, nel 1949. il Sud est asiatico, sta vivendo grandissimi cambiamenti: il colonialismo è prossimo alla fine, la seconda guerra mondiale ha declinato nuovi equilibri geopolitici, che finiranno per avere un enorme impatto su questa aerea . L’Indocina, luogo di magia e mistero, simbolo di un Oriente distante e mitizzato dall’Occidente, sta sparendo sotto le pressioni economiche e politiche. Ancora una volta un’opera importante di un grande scrittore, noto al pubblico per Napoli ’44.
Per tutti gli altri libri sul Laos
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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
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