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I templi di Bali meritano il lungo viaggio per raggiungere l’isola, un’isola mitica, unica. Un’enclave induista nell’enorme arcipelago musulmano dell’Indonesia. Chiamata l’isola degli dei, questa definizione, enormemente abusata dall’industria turistica globale, la descrive nella sua complessità.
Il turismo di massa a Bali

Bali è un luogo speciale solo non per le sue spiagge, che sono bellissime e prese d’assalto ogni anno da milioni di visitatori da tutto il mondo. Una perfetta descrizione del turismo sull’isola tratta da Il turista nudo di Lawrence Osborne
E' pieno di famiglie australiane, coi bambini... A questi non frega un cazzo della cultura balinese, o di qualsiasi altra. Vengono qui per le spiagge di Kuta e Seminyak... Di tutte le mete turistiche al mondo Bali è la più decontestualizzata. Ad averla voluta così sono le autorità indonesiane, perché Bali è il Vitello d'Oro del paese, la sua splendida macchina da soldi, l'unico angolo di questo immenso arcipelago che gli occidentali si degnino di visitare. Il resto dell'Indonesia è islamico, e spesso fondamentalista... La bomba che nel 2003 ha ucciso duecentodue turisti in un club di Kuta, e quelle del 2005 sempre a Kuta e a Jimbaran avevano proprio come obiettivo quella strana invenzione. Ma il marchio Bali... è talmente radicato, talmente antico, e talmente bello a vedersi che per distruggerlo non basta certo qualche bomba dei jihadisti.
Lawrence Osborne, Il turista nudo
Un viaggio a Bali
Il fascino misterioso di Bali risiede nei templi, nei suoi riti, nella sua cultura millenaria che permea ogni aspetto della vita quotidiana dei suoi abitanti.
Da tempo, in Occidente, l'isola di Bali viene considerata l'ultimo "paradiso": una società tradizionale isolata dal mondo moderno e dalle sue vicissitudini, in cui gli abitanti hanno avuto in dono un eccezionale talento artistico, e dedicano quasi tutto il tempo e le risorse di cui dispongono all'allestimento di sontuose cerimonie per il piacere loro e delle divinità che li governano- e, adesso, anche dei visitatori in arrivo da ogni angolo del pianeta.
Lawrence Osborne, Il turista nudo
I templi di Bali

In ogni villaggio ci sono diversi templi, pura in balinese la parola deriva dal sanscrito, significa circondato da mura. Inoltre ogni casa privata possiede almeno un tempietto.
Sull’isola ci sono oltre 10.000 pura. Ogni villaggio ne ha almeno tre: il pura puseh dedicato ai fondatori del paese, il pura desa dedicato agli spiriti protettori e il pura dalem il tempio dei morti. Ancora i pura subak sono dedicati agli spiriti della coltivazione, in particolare al riso, data l’importanza della produzione sull’isola.
Infine i templi più importanti, che occupano una gerarchia elevata dal punto di vista spirituale oltre che architettonico. Una interessante descrizione dei pura è tratta da Il segreto di Bali di Giuliano Gherpelli
Similmente alle abitazioni nel mondo balinese il tempio è una sorta di contenitore aperto rivolto verso il mondo esterno: non si entra in alcun luogo chiuso.... A Bali il tempio è un contenitore aperto utilizzato quando l'intera collettività circostante è in festa e dunque strutturato in padiglioni e altari all'aperto circondati da un semplice recinto; tutte le decorazioni in pietra, presenti sugli ingressi e sugli altari, guardano verso la luce e verso la natura.
Giuliano Gherpelli, Il segreto di Bali
La descrizione dei templi a seguire non vuole essere esaustiva, ma una mia personalissima selezione di quelli che ho maggiormente apprezzato. La bellezza di Bali permette ad ogni viaggiatore di seguire un suo percorso, dai templi molto famosi ai piccoli pura di villaggi sperduti tra le colline.
Pura Besakih

Il Pura Besakih è tempio più importante di Bali, sulle pendici del Monte Agung, a quasi mille metri di altezza; è antichissimo, le fondamenta risalgono alla preistoria, divenne luogo di culto hindu nel 1284, quando i primi giavanesi raggiunsero l’isola.
Il Pura Besakih è in realtà un complesso di templi, spesso chiusi agli occidentali, in cui spicca il Pura Penataran Agung con il maestoso ingresso caratterizzato dal candi bentar, la torre divisa in due parti parti simmetriche, riccamente decorata con rilievi scolpiti tipicamente balinese.
Questi templi sparsi uno' ovunque, erano finemente intagliati e i portali di entrata, molto alti e a forma piramidale, richiamavano inesorabilmente la dimensione non materiale all'esistere.
Giuliano Gherpelli, Il segreto di Bali

Gunung Agung

Il Gunung Agung la montagna madre alto 3142 metri è la montagna sacra di Bali, oltre ad essere un vulcano prostagonista di numerose catastrofiche eruzioni.
Pura Tirta Empul

Uno dei templi che ho più amato, qui ci sono le sorgenti sacre del Tirta Empul, scoperte nel 962, le sue acque sono state canalizzate all’interno di vasche per permettere le abluzioni ai fedeli, concesse anche agli occidentali.
Tirta Gangga Water Palace

Tirta Gangga significa acqua del Gange, è un maestoso palazzo reale costruito nel 1946, seguendo lo stile architettonico dell’induismo balinese. Le sue acque secondo la leggenda provengono direttamente dal fiume Gange, sono considerate sacre. Tale sacralità è data dall’enorme importanza dell’acqua nelle coltivazione del riso, infatti tutto attorno al Tirta Gangga, ci sono splendide risaie.
Il complesso monumentale di Tirta Ganga, luogo di ritiro spirituale dell'ultimo Raja di Karangasem.. si tratta di un articolato insieme di vasche rituali e ornamentali con annessi appartamenti reali, oggi trasformati in albergo per turisti... Naturalmente il complesso ha un preciso significato simbolico sottolineato innanzitutto dal nome, la cui traduzione significa letteralmente "fonte del Gange"... nell'iconografia hindu il fiume Gange ha origine nella mente di Shiwa.
Giuliano Gherpelli, Il segreto di Bali
Nelle vasche nuotano enormi carpe koi.

Pura Tanah Lot

Il Pura Tanah Lot uno sperone di roccia in mezzo al mare, su cui si innalza il pura. Durante la bassa marea si raggiunge a piedi. E’ tra i templi più fotografati di tutta Bali, soprattutto al tramonto, quando è invaso di turisti. Inoltre è frutto di un’abile ricostruzione, in quanto la roccia che regge la struttura era prossima al crollo. Tuttavia per i balinesi è uno dei templi più venerati ed importanti e per tale motivo è vietato l’accesso agli stranieri.
Pura Taman Ayun

Il Pura Taman Ayun è un tempio reale, costruito nel 1634, il tempio fa parte del sistema di subak ( il meccanismo di irrigazione delle risaie).
Per un approfondimento sul subak https://paolavignati.com/le-risaie-di-bali/

Nel complesso sono visibili i meru ossia i santuari con il tetto a più livelli. In questo caso a 11 tetti, dedicato alla divinità più sacra dell’olimpo balinese Sanghyang Widi.

Pura Luhur Uluwatu

Il Pura Luhur Uluwatu è un tempio molto importante, costruito sulla punta sud-occidentale dell’isola, incessantemente battuto dalle onde fragorose e dal vento, alla parte più sacra del pura, quella che si protende verso il mare, possono accendere solo gli induisti.

Tutto il precorso per raggiungere il tempio si trova all’interno della foresta, densamente abitata da scimmie. Occorre prestare grande attenzione a questi animali: di solito si limitano a rubare occhiali da sole e oggetti dalle mani, nel caso fossero di grandi dimensioni il mio consiglio è di non tentare di recuperare l’oggetto rubato. Io, ad esempio, ho ingaggiato una “battaglia” con una scimmietta molto attratta dal mio sarong, lei cercava di strapparmelo e io tiravo dalla parte opposta tra l’ilarità dei presenti.

Templi antichi
Alcuni siti archeologici associabili con ogni probabilità ad antiche comunità monastiche dedite alla meditazione: i più importanti sono ben noti Goa Gajah e Gunung Kawi.
Giuliano Gherpelli, Il segreto di Bali
Pura Goa Gajah

Il Pura Goa Gajah è conosciuto come caverna dell’elefante. Costruito nel IX secolo, viene riscoperto nel 1923 e trasformato in tempio induista.
La grotta di Goa Gajah presenta un'entrata scolpita a guisa di grande testa, la quale non sembrerebbe quella di un elefante, come vorrebbe il nome, ma piuttosto quella di un'entità di natura superiore, di una sorta di "guardiano della soglia" messo apposta all'entrata al fine di provare il livello di equilibrio psicologico di coloro che al suo interno si dedicavano all'epoca a pratiche spirituali. Intorno ad essa si trovano resti di antichi edifici che testimoniano la lunga storia del sito che è inoltre stato abbellito da grandi vasche per la abluzioni.
Giuliano Gherpelli, Il segreto di Bali

All’interno della grotta si trovano le effigi di lingam e yoni i simboli maschili e femminili di Shiva.

Pura Gunung Kawi

La strada che conduce al Pura Gunung Kawi è molto faticosa sia in discesa, ma soprattutto in salita. Una lunga scalinata di 300 gradini piena di venditori e nella parte finale un percorso tra le risaie.
Proprio la sua posizione rende particolarmente affascinante questo tempio che ospita un complesso funerario lungo il fiume Pakerisan, risalente all’XI secolo. I 10 candi, alti 7 metri, ovvero le nicchie scavate nella parete di roccia a strapiombo dovrebbero costudire le tombe, ma si ritiene che le sepolture siano all’interno delle grotte.

Pura Goa Lawah

Il Pura Goa Lawah è uno dei templi direzionali di Bali, incluso tra i sei santuari del mondo, ossia tra i sei posti più sacri dell’isola.
La grotta che si apre all’interno del recinto del tempio ospita numerosi pipistrelli ed è spesso sede di riti induisti.

Consigli di lettura
Il turista nudo di Lawrence Osborne Osborne si pone la domanda che ogni viaggiatore dovrebbe farsi: ha ancora senso viaggiare in un mondo globalizzato? E’ possibile andare ai confini del mondo senza trovare un tour operator pronto a confezionare un viaggio standardizzato? Lo scrittore non trova la risposta, ma quello che offre è uno straordinario affresco del viaggio in epoca postmoderna.
Il segreto di Bali di Giuliano Gherpelli un viaggio a Bali, o meglio tre, che l’autore compie, nel corso degli anni, con la sua famiglia. Un viaggio di scoperta, che attraverso i luoghi e le cerimonie, diventa un viaggio spirituale. Un libro splendido.
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