Libri su Lisbona

Una selezione di libri su Lisbona. Poche città in Europa sono così letterarie come Lisbona. Scrittori importanti hanno subito il fascino della capitale più a ovest di tutta Europa, l’atmosfera di finis terrae che la pervade, la saudade e il suo glorioso passato di scoperte, la dittatura di Salazar, la bellezza dei luoghi e l’impatto della storia.  

libri su Lisbona

Antonio Tabucchi e Lisbona

Antonio Tabucchi è una delle voci più rappresentative della letteratura europea. Italiano di nascita, ma portoghese nel cuore. Durante un viaggio a Parigi acquista un libro del poeta portoghese Fernando Pessoa, che diventa uno dei suoi principali interessi, tanto da curare l’edizione completa in italiano delle opere del poeta. 

Così il Portogallo e soprattutto Lisbona, diventano per Tabucchi luogo dell’anima .

Nella sua vita si divide tra l’Italia dove è professore universitario di lingua e letteratura portoghese e Lisbona città in cui trascorre molti mesi all’anno e in cui muore nel 2012.

Proprio Lisbona è l’ambientazione ideale di alcuni dei suoi romanzi più famosi e di maggior successo.  

Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi

Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi forse il romanzo più famoso di Tabucchi, tradotto in ventidue lingue. Vincitore del Campiello nel 1994, del Viareggio-Repacie e del Prix Européen Jean Monnet da cui è stato tratto anche l’omonimo film di Roberto Faenza con l’ultima apparizione sullo schermo di Marcello Mastroianni. 

Pereira il direttore della pagina cultura del Lisboa, un modesto quotidiano del pomeriggio, nel Portogallo del 1938, stretto nella morsa della dittatura di Salazar.  

Pereira è vedovo, obeso, cardiopatico, cattolico, gran lavoratore e appassionato studioso di lettura francese, ma soprattutto è pauroso, tutto concentrato sul suo piccolo mondo: la redazione del giornale dove lavora da solo e le chiacchiere con il ritratto della moglie oltre alla sua passione per limonate.

... Bevo solo limonate. Limonate come?, Chiese il dottor Cardoso. Spremute naturali di limone, disse Pereira, mi piacciono, mi rinfrescano e ho l'impressione che mi facciano bene all'intestino, perché ho spesso gli intestini in disordine. Quante al giorno?, Chiese il dottor Cardoso. Pereira ci pensò un attimo. Dipende dai giorni, rispose, ora in estate, per esempio, una decina. Dieci limonate al giorno!, Esclamò il dottor Cardoso, Dottor Pereira mi sembra una pazzia, e mi dica, ci mette zucchero? Le riempio di zucchero, disse Pereira metà bicchiere di limonata e metà di zucchero.

Questa semplice routine viene sconvolta dalla conoscenza del giovane Francesco Monteiro Rossi, un praticante assunto da Pereira e pagato di tasca propria per scrivere in anticipo i coccodrilli degli scrittori famosi. 

Il giovane squattrinato e rivoluzionario aiutato dalla fidanzata Marta  scrive testi non adatti alla pubblicazione per le feroci critiche contro il fascismo.

Pereira grazie a questi due giovani e all’incontro con il Dott. Cardoso, sostenitore della teoria della confederazione delle anime, inizia a prendere consapevolezza della durezza del regime.  

... Ma tu leggi i giornali e ascolti la radio, lo sai cosa sta succedendo in Germania in Italia, sono fanatici, vogliono mettere il mondo a ferro e fuoco. Non ti preoccupare, rispose Silva, sono lontani. D'accordo, riprese Pereira, ma la Spagna non è lontana, è a due passi, e tu sai cosa succede in Spagna, è una carneficina, eppure c'era un governo costituzionale, tutto per colpa di un generale bigotto. Anche la Spagna è lontana, disse Silva, noi siamo in Portogallo. Sarà, disse Pereira, ma anche qui le cose non vanno bene, la polizia la fa da padrona, ammazza la gente, ci sono perquisizioni, censure, questo è uno Stato autoritario, la gente non conta niente, l'opinione pubblica non conta niente.

Fino al tragico epilogo e alla sua forte presa di posizione.

Requiem di Antonio Tabucchi

Requiem di Antonio Tabucchi un sogno allucinato che è di per sé un canto d’amore per Lisbona e per il Portogallo, il testo è scritto nella sua versione originale proprio in portoghese. 

Il racconto si svolge a Lisbona in ventiquattro ore: Il protagonista percorre la città in lungo e in largo tra le strade dell’Alfama del Chiado e della Baixa. Questo peregrinare diventa anche un’occasione gastronomica per assaggiare i piatti tipici di Lisbona.

Tutto il racconto gira attorno ad un incontro:  

Pensai: quel tizio non arriva più. E poi pensai mica posso chiamarlo "tizio", è un grande poeta, forse il più grande poeta del ventesimo secolo, è morto ormai da tanti anni, devo trattarlo con rispetto, meglio con tutto il rispetto... Lui aveva fissato per le dodici, ma forse aveva voluto dire le dodici di notte, visto che i fantasmi appaiano a mezzanotte.

A Lisbona con Antonio Tabucchi di Lorenzo Pini

A Lisbona con Antonio Tabucchi di Lorenzo Pini il libro gioca sull’essere a metà tra una guida di Lisbona e una guida letteraria di Lisbona con gli scritti di Tabucchi. Inutile dire che ho molto apprezzato questo testo perché si basa sulla mia filosofia  di viaggio che è anche il pilastro portante di questo blog. “Usare” la letteratura come guida per la scoperta fisica o spirituale del mondo. 

Un’esplorazione geografica della città guidati da Pereira e dal protagonista senza nome di Requiem. Questo vagare letterario per una città che si presta benissimo ad essere raccontata, descritta, analizzata e vissuta con una saudade che va scomparendo con il progresso. 

In un'intervista Antonio Tabucchi definisce così la saudade: "E' una parola che gode nomea di intraducilità in ogni lingua. In italiano si traduce molto approssimativamente con nostalgia, ma in portoghese la parola "nostalgia" esiste di suo, esistono nostalgia e saudade, ma sono due cose diverse. La saudade può essere nostalgia del futuro, un desiderio di futuro, e inoltre nostalgia per le cose che avrebbero potuto essere e che non sono state. E' un po' come il desiderio di pentimento di Pereira.

Si attraversano dunque piazze, vie, interi quartieri, si seguono consigli su quale sia il miglior caffè della città, quale la libreria più fornita, il belvedere con la vista migliore, dove è consigliabile bere un buon porto o una limonata alla Pereira. 

I primi capitoli sono un’introduzione alla città, alla sua storia, brevi ed efficaci. 

Un testo da non perdere per visitare Lisbona attraverso le pagine dei libri ma soprattutto un testo da mettere in valigia per conoscere Lisbona.

Lisbona di Fernando Pessoa

Lisbona quello che il turista deve vedere di Fernando Pessoa una piccola guida scritta in inglese, nel 1925 da Pessoa,  straordinario poeta portoghese, considerato uno dei più importanti del XX secolo al pari di Pablo Neruda.  La città è cambiata da allora, ma non lo sono vie, piazze, monumenti, parchi e  i setti colli su sorge Lisbona. 

Si estende su sette colli - altrettanti punti di osservazione dei quali si possono godere i panorami più splendidi - il vasto, il regolare e multicolore insieme di edifici che forma Lisbona.

Così Pessoa accompagna il visitatore nella sua città. 

E adesso invitiamo il turista a seguirci. Gli faremo da Cicerone e visiteremo con lui la capitale, indicandogli i monumenti, i giardini, gli edifici più notevoli, i musei - tutto ciò che, per un motivo per l'altro vale la pena di essere visto in questa meravigliosa Lisbona.... Lasciamo che questi prenda posto accanto a noi in un'automobile e si avvii verso il centro della città. Lungo il viaggio dimostreremo tutto ciò che vale la pena di vedere.

Altrettanto significativa e ricca di spunti è la postfazione Lisbona oggi di Maria Teresa Bonafede.Il testo si integra perfettamente con lo scritto di Pessoa e racconta la Lisbona attuale, quella che ha superato la dittatura, quella di Expo 1998. 

....quello che Fernando Pessoa, forse, non avrebbe potuto immaginare, giungendo al Parque das Nações, nato nel 1998 per ospitare l'Expo universale, con le opere imponenti progettate da architetti prestigiosi, come lo spagnolo Santiago Calatrava. Che cosa sarebbe piaciuto a Pessoa ? Al Pessoa futurista probabilmente le vele di Calatrava come quelle della stazione Oriente e del ponte Vasco da Gama.

Viaggio in Portogallo di José Saramago

Viaggio in Portogallo di Josè Saramago il Premio Nobel per la letteratura José Saramago racconta il suo paese e nella presentazione del testo, proprio lui che normalmente detesta le prefazioni, avverte il lettore:

Che il lettore quindi si rassegni a non disporre di questo libro come di una normale guida, o di una mappa da tenere sottomano, o di un catalogo generale.alle pagine che seguono non si dovrà rincorrere come un'agenzia di viaggi o di turismo: l'autore non è qui per dare consigli, benché ridonda di opinioni. Vi si troveranno, questo è pur vero, I luoghi selezionati dal paesaggio e dall'arte, ma l'aspetto naturale o trasformato della terra portoghese: ma non sarà forzatamente imposto, o abilmente orientato alcun itinerario solo perché le convenzioni e le abitudini hanno finito per renderlo obbligatorio a chi da casa propria si allontana per conoscere quello che c'è fuori. L'autore, senza dubbio, è andato dove si va sempre, ma è pure andato là dove non si va quasi mai.

Si parte così alla scoperta del Portogallo e di Lisbona e non mancano molteplici spunti  di viaggio e riflessioni personali sul senso di viaggiare che si trasformano in veri e proprio aforismi, taglienti acuti e calzanti.

Il viaggiatore non è un turista, è un viaggiatore. C'è una grande differenza. Viaggiare significa scoprire, il resto significa semplicemente trovare.

La via di Lisbona di Ronald Weber

La via di Lisbona. In fuga dal nazismo nella città sospesa di Ronald Weber Il Portogallo è un paese neutrale durante la seconda guerra mondiale. Lisbona è la città più a ovest dell’intera Europa. Lisbona si affaccia sull’Atlantico. Una combinazione perfetta che trasforma la capitale  del Portogallo nella via di fuga dal nazismo per l’intero continente. 

Il testo di Ronald Weber, professore universitario americano, fa luce su un aspetto poco noto della seconda guerra.

La geografia e la neutralità del Portogallo nel periodo bellico avevano portato la capitale del paese all'attenzione internazionale come ultima via di fuga dall'Europa per le vittime del terrore nazista. I profughi raggiungevano Lisbona dopo vari e lunghi viaggi a volte pericolosi, solo per ripartire il più in fretta possibile. Erano i nuovi avventurieri, anche se per necessità anziché per scelta. Lisbona era ancora Europa; per la stragrande maggioranza degli esiliati la città era solamente una sosta intermedia prima di stabilirsi in modo permanente in Gran Bretagna, in Nord e Sud America, in Africa, in Asia nei Caraibi -in qualunque posto che non fosse l'Europa.

Ecco la Lisbona degli anni Quaranta che ospita un numero imprecisato di profughi, la maggior parte di loro ebrei,  hanno perso tutto e lottano per la vita, altri invece sono ancora i ricchi uomini d’affari di prima della guerra. Lisbona li accoglie tutti ricchi e poveri, disperati e borghesi. Non mancano cibo, alloggi, ma anche divertimenti e uno scampolo vita senza la guerra. 

Molti comprano visti e documenti falsi per la nuova vita in America, altri giocano nel casinò di Estoril. Ma se da Lisbona si scappa all’Europa è anche l’unica via di accesso ad avventurieri, spie e la variegata umanità prodotta dalle necessità belliche. 

Lisbona diviene una città sospesa, il grande centro d’imbarco ben descritto anche all’inizio del film Casablanca.  

Lonely Planet Lisbona

Lonely Planet Lisbona La mia guida preferita, quella che dopo ogni viaggio non è in buone condizioni, ma racconta più di quello che si trova nelle sue pagine. La guida che, quando riposa nella libreria, evoca viaggi ed emozioni passate.

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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.

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