
Destinazioni, Europa, Lisbona / by PaolaVignati / Lascia un commento
Lisbona una passeggiata nella storia. La storia recente di Lisbona si può sintetizzare in tre date 1755, 1974 e 1998, che hanno avuto ripercussioni e grossi impatti sulla capitale del Portogallo, ben visibili ancora oggi attraverso una passeggiata in città.
Lisbona vista dall’altro di uno dei suoi tanti miradouro sembra essere divisa a metà: la parte della città che si affaccia sul mare la Baixa costruita con pianta regolare e la restante parte caotica ed affollata.
Il 1 novembre 1755 Lisbona, conosciuta all’epoca come la perla del Tago, il fiume su cui si affaccia e che sfocia nell’Atlantico, era una delle città più ricche d’Europa grazie alle colonie, in particolare il Brasile dove si erano scoperti giacimenti d’oro, viene distrutta da un devastante terremoto seguito da un violentissimo tsunami.
Il numero dei morti è elevatissimo, trentamila, perché in occasione della festa di Ognissanti la città ospitava molti pellegrini che assistevano alle funzioni religiose nelle varie chiese della città.
Le rovine del Convento do Carmo mostrano ancora i segni catastrofici del terremoto centinaia di fedeli morirono qui la mattina del 1 novembre 1755 quando il tetto della chiesa crollò su di loro, lo scheletro di pietra della chiesa oltre a ricordarci il passato, sembra anche darci un avvertimento per il futuro.
Il Convento do Carmo è ancora come l'ha lasciato il terremoto. Di tanto in tanto si è parlato di restaurarlo di ricostruirlo.
Josè Saramago
La città dopo il terremoto è devastata e il poco sopravvissuto viene distrutto dagli incendi; la paura e la superstizioni dilagano, i gesuiti parlano di punizione divina. Il Marchese di Pombal, ministro del re, prende in mano la situazione, adottando misure che ricordano la moderna gestione delle crisi, e al motto di “seppellire i morti ed accudire i vivi”, impone la legge marziale: ladri e saccheggiatori vengono condannati per direttissima. Lo scopo è riprendere quanto prima il controllo della città, il Ministro ottiene dalla chiesa il permesso di seppellire nelle fosse comuni i cattolici, azione considerata sacrilega dai devoti, ma essenziale per scongiurare le epidemie. Pombal è ovunque mentre Re Giuseppe non interviene.
Il più grande trionfo di Pombal, oltre alla ricostruzione di Lisbona è stata l’espulsione dei gesuiti che hanno confuso la gente con odio e sermoni penitenziali. Vengono banditi dalla città e dal paese per sempre. Da quel momento Pombal avrà il comando assoluto. Non rinuncerà al potere acquisito durante l’emergenza fino alla morte del re. Grazie alla sua visione Lisbona risorge dalle ceneri come una fenice.
Il Marchese ricostruisce la parte della città affacciata sul fiume, con moderni criteri illuministici:dagli angusti vicoli medievali che caratterizzavano Lisbona, emerge la capitale più moderna del suo tempo, con strade larghe e paratie antincendio tra le case. Grandi spazi aperti e rifugi per gli abitanti in caso di nuove inondazioni o incendi: la Baixa.
Praça do Comércio un'enorme terrazza affacciata sul fiume, simbolo della storia di Lisbona e baricentro geografico della città. In epoca imperiale qui si smistavano le merci provenienti da Africa, India, Macao e Brasile, paesi che tra la metà del Seicento e quel del Settecento costituirono per la città una vera e propria miniera d'oro.
Lorenzo Pini, A Lisbona con Antonio Tabucchi
Praça do Comércio affacciata sul Tago con la mirabile statua di Dom Josè I che guarda le periferie al di là del fiume...
la visione del lastricato, dei portici che adornano i tre lati della piazza....Maria Teresa Bonafede, Lisbona oggi
L'arco, simbolo della rinascita di Lisbona dopo il terremoto .
Maria Teresa Bonafede, Lisbona oggi
... con la sospensione della Costituzione nel 1926 e la creazione dell'Estado Novo, il regime che segnerà il Novecento portoghese guidato quasi interamente da Antonio de Oliveira Salazar, salito ai vertici della politica nel 1928 e Primo Ministro dal 1932 al 1968. Salazar attuò una rigida politica che mise a tacere ogni forma di dissenso...La politica di Salazar fu per molti aspetti simile a quella di uno Stato fascista: fu consentita una sola associazione politica, le organizzazioni dei lavoratori erano controllate l'istruzione monitorata dallo Stato. La PIDE , Polizia Politica di Stato, gestì la censura con violenza e scoraggiò ogni forma di protesta e di resistenza.
Il governo di Marcello Caetano, successore di Salazar (morto nel 1968), fu "rovesciato" con la pacifica rivoluzione dei garofani del 25 aprile 1974.Lorenzo Pini, A Lisbona con Antonio Tabucchi
Largo do Carmo è anche il luogo in cui il 25 aprile 1974 la capitale -e i suoi capitani d'aprile come furono chiamati- proclamò la Rivoluzione dei garofani; qui i militari "fermarono" i fascisti della caserma accanto alla chiesa in cui si rifugiò Marcello Caetano l'ultimo dittatore.
Maria Teresa Bonafede, Lisbona oggi
Il Museo do Aljube nell’ex carcere dei detenuti politici è un museo imperdibile a Lisbona: testimonianza e memoriale dei terribili, violenti e repressivi anni della dittatura in Portogallo.
è un Portogallo durato mezzo secolo ed è un fardello davvero pesante e doloroso, anche imbarazzante, che contiene la miseria e l'emigrazione, il latifondo, la solitudine, il perbenismo, il pregiudizio, il bigottismo; ma contiene anche la disarmante semplicità del popolo portoghese, la sua mitezza e la sua forza, la pazienza e la caparbietà, la fiducia nella vita.
Antonio Tabucchi
Il Ponte 25 de Abril, lungo circa due chilometri, alto settanta metri, copia perfetta del Golden Gate di San Francisco, costruito dalla stessa impresa, nel 1966.
Quando fu costruito era il più lungo d'Europa, e il paese cercava di vivere durante il regime di Salazar, in una povertà quasi da terzo mondo. Fino alla Rivoluzione dei garofani il ponte portava il nome del dittatore portoghese.
Maria Teresa Bonafede, Lisbona oggi
Con la concessione dell'indipendenza ad Angola, Mozambico e altri possedimenti migliaia di profughi fecero ritorno in Portogallo tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Una grande percentuale si insediò a Lisbona ove interi caseggiati soffrivano di scarsa manutenzione… Lisbona divenne una grande città con molte "sacche" urbane in rovina i cui edifici furono ricoperti di graffiti politici e periferie di baraccopoli, mentre l'amministrazione municipale cominciò a pensare un nuovo intervento urbano che avrebbe valorizzato il ruolo delle rive del Tago, anche grazie all'ingente aiuto economico da parte di Bruxelles dopo l'ingresso del Portogallo nell'Unione Europea nel 1986.
Lorenzo Pini, A Lisbona con Antonio Tabucchi
Gli anni Novanta segnarono la costruzione di nuove aree, in primis della zona di Belem.
La torre è indubbiamente uno dei più bei monumenti di Lisbona e una dei più espressivi ricordi della potenza militare e navale portoghese. Questa meraviglia dell'architettura orientale fu eretta nella Praia do Restelo, famosa per essere stata il luogo dal quale salpavano le navi per le grandi scoperte, e fu progettata per la difesa del fiume della capitale portoghese.
Fernando Pessoa, Lisbona quello che il turista deve sapere
La Torre di Belém è un magnifico esempio dello stile manuelino, che deve il nome al re Manuel e rappresenta l’ultima fase del gotico tardo portoghese caratterizzato dalla ricchezza delle decorazioni.
La torre è patrimonio Unesco dal 1983.
Proprio in questa zona negli anni Sessanta è stato realizzato il Padrão dos Descrobimentos, il monumento alle scoperte. Un inno all’epoca d’oro del Portogallo quella dei grandi condottieri, delle colonie e delle esplorazioni via mare.
Un monumento alto cinquantasei metri, simile ad una caravella sospesa, che ritrae i grandi condottieri dell’Epoca delle Scoperte, tra cui Enrico il Navigatore, Vasco De Dama e Ferdinando Magellano.
La piazza di fronte al Monumento delle Scoperte è decorata con una pavimentazione straordinaria: una mappa a mosaico in cui sono riportate tutte le scoperte e le rotte dei navigatori portoghesi durante il periodo d’oro del Portogallo dalle Azzorre alla lontanissima Malacca.
Il culmine di questo processo di ammodernamento si ebbe con Expo ’98 e la nascita del quartiere Oriente.
Il quartiere nato a Parque das Nações, con l’esposizione universale, che celebrava, in quell’anno, il 500° anniversario della scoperta della rotta per le Indie ad opera di Vasco da Gama.
Arrivare all'Expo è come lasciare alle nostre spalle la vecchia Lisbona, imbevuta di saudade. In questa zona la capitale dimentica il suo passato, i quartieri con i tram che si arrampicano per le viuzze impervie.
Maria Teresa Bonafede, Lisbona oggi
....al Parque das Nações, nato nel 1998 per ospitare l'Expo universale, con le opere imponenti progettate da architetti prestigiosi, come lo spagnolo Santiago Calavatra... come la stazione Oriente..
Maria Teresa Bonafede, Lisbona oggi
La Torre Vasco da Gama, progettata dagli architetti Leonor Janeiro e Nick Jacobs ricorda la forma di una vela, quella della caravella di Vasco da Gama.
Senza dimenticare la teleferica che collega la torre all’Oceanário che regala una splendida vista nella giornate soleggiate, in quelle piovose meno….
Il Ponte Vasco da Gama sul Tago è il secondo ponte più lungo d’Europa per un totale di 17,2 chilometri.
Viaggio in Portogallo di Josè Saramago il Premio Nobel per la letteratura José Saramago racconta il suo paese.
A Lisbona con Antonio Tabucchi di Lorenzo Pini il libro gioca sull’essere a meta tra una guida di Lisbona e una guida letteraria di Lisbona con gli scritti di Tabucchi.
Lisbona quello che il turista deve vedere di Fernando Pessoa una piccola guida scritta in inglese, nel 1925 da Pessoa.
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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
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