- Tempo di lettura 9 minuti
Budapest conosciuta come la perla del Danubio è la capitale ungherese, città nata dall’unione di tre paesi: Óbuda, Buda il nucleo originario medioevale e Pest sull’altra sponda del fiume.
La città avrebbe dovuto chiamarsi Pestbuda.
Budapest, in quanto a bellezza, rivaleggiava con le vicine Praga e Vienna. Nel 1541 i turchi conquistarono Buda la città fu trasformata: le chiese divennero moschee e sorsero minareti e bagni turchi. Solo nel 1686, gli austriaci liberarono Buda; dello splendore precedente non rimase niente, ma fu ricostruita mantenendo il vecchio aspetto. La seconda distruzione della città avvenne durante la seconda guerra mondiale.
L’architettura grandiosa della città affascina i viaggiatori: lunghi viali tagliano i quartieri residenziali su cui si affacciano palazzi monumentali, realizzati per le celebrazioni del 1896 una data importante per la città che celebrava il millennio della nascita dell’Ungheria come nazione, le importanti opere architettoniche dell’epoca sono in netta contrapposizione con i tetri edifici dell’epoca comunista.

I ponti sul Danubio
Budapest ha ben nove ponti sul Danubio che collegano le due anime della città.
.. quei meravigliosi ponti sul Danubio, che erano stati costruiti nell'arco di cent'anni... cosa significò per noi quando un giorno potemmo finalmente passare da una parte all'altra del fiume con le nostre gambe... Non con delle barcacce, come secoli prima i kuruc, gli imperiali o i turchi..
Sandor Marai, Liberazione
Il Ponte delle Catene
Il Ponte delle Catene, quel grande corpo aggraziato con la sua bella sagoma.. quel corpo leggero, aereo, sospeso sul grande corso d'acqua, con i gabbiani sopra i pilastri ...
Sandor Marai, Liberazione

La storia dei ponti inizia con il Ponte delle Catene, il primo permanente. Prima di esso il ponte più vicino sul Danubio si trovava a Vienna. Gli abitanti delle due città attraversavano il fiume in barca durante l’estate e, in inverno, sfruttavano il congelamento delle acque. Tuttavia lo scioglimento improvviso del ghiaccio bloccava le persone da una parte o dall’altra del fiume.
La stessa sorte capitò anche al conte István Széchenyi, che rimase bloccato per una settimana dalla parte sbagliata della città e non potè partecipare al funerale del padre. Così divenne il promotore della costruzione del primo ponte di Budapest.
Il Ponte delle Catene, inaugurato nel 1849, è chiamato dagli ungheresi Szechenyi Lánchíd, in onore del conte.
Durante la seconda guerra fu completamente distrutto dai nazisti in fuga per bloccare l’avanzata dall’armata rossa. Fu ricostruito nel 1949 in occasione del centenario della sua inaugurazione.
Altri due ponti sono particolarmente apprezzati il Ponte della Libertà inaugurato nel 1896 per celebrare i mille anni della nascita dell’Ungheria.
Il Ponte Margherita che collega la città all’Isola Margherita e regala una splendida vista sul Parlamento.
Alla scoperta di Pest
Il parlamento

Il parlamento di Budapest è la costruzione più iconica della città: non è solo l’edificio più grande di tutta l’Ungheria, ma anche il terzo più grande palazzo del parlamento nel mondo, con le sue settecento stanze, si sviluppa lungo il Danbio per duecentosettanta metri. I novantasei metri di altezza rispettano l’equilibrio tra stato e chiesa, infatti la basilica di Santo Stefano è alta anch’essa novantasei metri.
Negli anni Ottanta del XIX secolo, dopo che l’Ungheria raggiunse l’indipendenza dall’impero austro-ungarico, venne indetto un concorso per la realizzazione del parlamento, il vincitore fu l’architetto Imre Steindl, che si ispirò al Palazzo di Westminister, dando vita ad uno stile unico: una mescolanza tra il neogotico e il neobarocco tutto ungherese. L’edificio è perfettamente simmetrico per indicare il bicameralismo dell’epoca.
Il progetto fu completato nel 1902 e purtroppo Steindl morì prima della realizzazione. Un edificio così imponente fu costruito in soli diciassette anni: vi lavorarono ogni giorno mille operai per turno.
Il parlamento fu progettato con grandi innovazioni tecnologiche per l’epoca: Steindl non voleva, ad esempio, abbruttire la facciata con i comignoli delle caldaie, che fu realizzata a centocinquanta metri di distanza e il calore giungeva attraverso condutture sotterranee, inoltre dotò il palazzo di aria condizionata.
Attraverso lo Scalone d’onore si accede alla Sala della Cupola dove è custodita la corona di Santo Stefano del XII secolo, con la caratteristica croce inclinata simbolo dell’unità nazionale.
Basilica di Santo Stefano

La Basilica di Santo Stefano, è la chiesa più importante del paese perché custodisce al suo interno la Santa Destra, ovvero la reliquia mummificata della mano destra di Santo Stefano il primo re cristiano di Ungheria.
Completata nel 1905 dopo oltre cinquant’anni di lavori, la basilica ha una enorme cupola da cui si gode uno dei panorami più suggestivi di Budapest.
Andrássy Utca
Andrássy Utca è la via più iconica della città, con i suoi quasi tre chilometri, unisce la Piazza di Erzsébet ter con la Piazza degli Eroi concludendo il suo percorso vicino al Parco Comunale. Andrassy Avenue porta il nome di chi volle fortemente questo boulevard, di chiara ispirazione parigina, il conte Gyula Andrássy, primo ministro dell’Ungheria. Il viale fu costruito nel giro di pochi anni, nella seconda metà dell’Ottocento. Originariamente era pavimentato in legno e ci passavano in armonia i cocchieri, i pedoni e i cavalieri. Lo sfarzoso boulevard divenne il simbolo della forza del paese e anche della Belle Èpoque ungherese. Dal 2002 è Patrimonio Unesco.
Lungo Andrássy Utca si trova il Teatro Nazionale dell’Opera Ungherese, uno splendido edificio progettato nel 1884, ornato con le Muse e statue di Mozart, Puccini e Verdi.

Nel sottosuolo del viale Andrássy si estende la linea metropolitana più antica d’Europa, le cui stazioni sono un nostalgico viaggio nel passato di Budapest. La linea 1 fu inaugurata nel 1896, l’anno della celebrazione del Millennio per tale motivo fu chiamata Metropolitana del Millennio, oggi è Patrimonio Unesco.
Infine La casa del Terrore si trova al numero 60 di Andrássy Ut. uno degli edifici più inquietanti della capitale.
Piazza degli Eroi

La Piazza degli Eroi, anch’essa Patrimonio Unesco, alla fine di Andrássy Avenue, è la piazza più grande della città, costruita anch’essa, come la maggior parte dei monumenti e dei palazzi istituzionali, nel 1896 per celebrare i mille anni trascorsi dal 896 quando i sette capi delle tribù magiare, rappresentati nelle statue del colonnato in piazza, si unirono per dare vita all’Ungheria.
Il monumento del Millennio è una colonna alta trentasei metri al cui vertice l’arcangelo Gabriele tiene la Santa Corona e la croce del Cristianesimo, secondo la leggenda l’angelo apparì in sogno a re Stefano per offrirgli la Corona.
Castello di Vajdahunyad

Oltre la Piazza degli Eroi si estende il Parco Municipale ricco di luoghi di interesse, tra questi il Castello di Vajdahunyad, costruito nel 1896, sul modello di una fortezza in Transilvania, era originariamente una struttura temporanea in cartone, un fondale scenografico, solo successivamente venne ricostruito in pietra.
Molto vicino al Castello si trova la più grande pista all’aperto di pattinaggio su ghiaccio d’Europa, originaria del 1870.
Infine tra le attrazioni del parco municipale la statua dedicata all’Anonimo cronista, ovvero un notaio, al servizio di re Bela III, nel XII secolo, noto per la sua opera storica sulla conquista magiara nel bacino dei Carpazi.
Leggenda vuole che per gli scrittori o aspiranti tali sia di buon auspicio toccare la penna.

A Budapest è stata alzata una statua allo Scrittore Sconosciuto, all "Anonimo"… Il lettore sconosciuto non ha mai ricevuto quest'onore… Se lo meriterebbe.
Sandor Marai, Terra, Terra!...
Mercato centrale

Il mercato centrale Nagycsarnok è il più famoso e turistico dei mercati di Budapest, uno splendido edificio di mattoni, vetro e acciaio che, per dimensioni, richiama una stazione ferroviaria, è la cattedrale del cibo di Budapest. Costruito nel 1897, era accessibile dal Danubio e un binario ferroviario giungeva direttamente nel sotterraneo. Oggi le modalità di approvvigionamento sono cambiate, ma non l’efficienza: le merci vengono scaricate nel seminterrato e attraverso gli ascensori raggiungono i retrobottega, quindi banchi, questo ingegnoso escamotage garantisce un mercato immacolato.
I banchi, divisi per aree merceologiche dalle verdure alle spezie, sono circa duecento per un totale di mille addetti. Una zona è dedicata ai contadini quindi l’offerta varia di giorno in giorno. Il mercato fin dalla sua nascita ha vissuto la storia di Budapest passando attraverso due guerre mondiali e il comunismo. Alla fine del regime era danneggiato e fu chiuso. Un restauro successivo ha riportato in vita questo mercato neogotico rendendolo un edificio iconico della città.
Il piano superiore, dedicato alla ristorazione, è preso d’assalto da orde di turisti; tuttavia passeggiare tra i banchi del pianoterra alla ricerca di paprika ungherese, spezia importata durante la dominazione ottomana, è una piacevole esperienza.
Simpla Kert

Il Simpla Kert è il primo, più celebre e turistico tra i ruin pub di Budapest, in uno spazio abbandonato del quartiere ebraico, un locale enorme, pieno di bar con oggetti d’arte cianfrusaglie e musica dal vivo.
Massolit Books

Massolit Books una libreria indipendente, filiale della celebre Massolit di Cracovia, tra libri con occhi di riguardo alla storia di Budapest, dolci e un bel giardino.
una pausa dolce
Le pasticcerie di Budapest
Non c'è letteratura senza un café.
Sandor Marai

Le tante e storiche pasticcerie di Budapest rendono la visita della città particolarmente golosa. La torta Dobos inventata nel 1884 dall’omonimo pasticcere fu presentata, con enorme successo, l’anno successivo all’esibizione nazionale di Budapest.
Sei strati di pan di Spagna farciti da crema al cioccolato e burro, in cima un croccante caramello, che all’epoca, permetteva una più lunga conservazione.

La storica pasticceria Gerbeaud è perfetta per assaggiare la torta Dobos.
La Ruszwurm cream cake invece è la specialità della omonima pasticceria, una delle più antiche di Budapest fondata nel 1827.
Infine il New York café considerato “il più bel café del mondo” frequentato da Sandor Marai, da artisti, editori e scrittori, un locale storico di Budapest riportato ai fasti originari nel 2006.
Alla scoperta di Buda
La collina del Castello
Il quartiere di Buda è il nucleo originario della città, su questa collina si trovano numerosi monumenti di origine medioevale, nonché case ed edifici pubblici del Sei, Settecento. Il modo più caratteristico di raggiungerla è con la funicolare Siklò, costruita nel 1870, la seconda funicolare più antica d’Europa, grazie alle due vetture, Margit e Gellért, si viaggia nel tempo. La linea è lunga novantacinque metri, con un dislivello di cinquanta.
Il Castello e i suoi dintorni si svilupparono rapidamente ed ebbero il periodo di massimo splendore durante il regno di Mattia Corvino. Oggi sono Patrimonio Unesco.
Il Palazzo reale

Quello che un tempo era la residenza dei re d’Ungheria, oggi è la sede della Galleria nazionale e della Biblioteca Széchenyi.
Il palazzo Reale nel corso dei secoli è stato distrutto e ricostruito sei volte.
Nel cortile del palazzo la Fontana di Mattia, rappresenta un giovane Mattia Corvino in tenuta da caccia.
La chiesa di Mattia Corvino

Mattia Corvino nel XV secolo fu, oltre che un re giusto e colto, il simbolo del Rinascimento ungherese: la sua biblioteca era seconda in Europa solo alla Santa Sede.
La chiesa chiamata comunemente con il suo nome è in realtà dedicata alla Madonna, ma il Re si sposò qui per ben due volte ed inoltre contribuì in maniera importante ai restauri.
Durante i secoli successivi fu trasformata in una moschea dai turchi, ricostruita dopo un incendio dall’architetto F. Schulek nel 1896. Danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e nuovamente restaurata negli anni Settanta.
Il bastione dei pescatori

Il Bastione dei Pescatori realizzato nel 1905 in stile neogotico con richiami medioevali dallo stesso architetto della chiesa di Mattia è una terrazza panoramica su Pest.
Le sette torri del bastioni richiamano i setti capi magiari fondatori dell’Ungheria.
Il bastione prende il nome dalla corporazione dei pescatori che, durante il Medioevo, era incaricata di difendere questo tratto di mura cittadine.
Le grotte di Buda
Tutta la collina del castello ha un sottosuolo con numerose grotte di origine carsica e idrotermale, abitate fin dall’antichità. Si tratta di una vera e propria rete di caverne e cunicoli, trasformate in nascondigli durante le invasioni e in rifugi antiaerei all’epoca della seconda guerra mondiale.
Se Budapest è la città delle terme fin dal 1934, il merito va alle sue innumerevoli grotte e alle centoventitre sorgenti di acqua termale.
Due luoghi sono particolarmente interessanti per comprendere il ruolo delle grotte nella storia della città: l’Ospedale nella Roccia e la chiesa nella Roccia.
La chiesa nella roccia

La Chiesa nella Roccia si trova ai piedi della collina di Gellért, ricavata in una grotta nel 1926, sede fino al 1951 dell’ordine dei Padri Paolini. Durante il regime comunista i religiosi furono arrestati, alcuni uccisi e l’ingresso alla chiesa murato. Il luogo di culto è stato riaperto nel 1990, dopo la fine della dittatura.
Nelle varie grotte che compongono il complesso si trovano, oltre alle icone religiose, i simboli della resistenza ungherese durante il comunismo, tra cui il Cardinale Jósef Mindszenty eroe della lotta al comunismo.
La grotta ha una temperatura piacevole e costante di venti gradi, data dalla vicinanza alle sorgenti termali.
La Cittadella

L’altra altura di Buda è la Collina Gellért, un luogo ricco di storia e di leggende, ma anche punto panoramico straordinario.
In cima al monte si trova la Cittadella, un’ opera difensiva costruita dagli austriaci dopo le rivolte del 1848 ma che, di fatto, non ha mai svolto nessuna funzione militare.
Altro monumento dal forte valore simbolico è la Statua della Liberazione del 1945 dedicata a “Coloro che hanno dato la vita per l’indipendenza, la libertà e la prosperità dell’Ungheria” che ricorda la fine dell’occupazione nazista, ad opera dell’armata rossa. La statua riproduce una figura femminile recante tra le mani tese verso il cielo un ramo di palma. Ai piedi della donna, simbolo della vittoria, si trovano altre due figura simboleggianti il progresso e la lotta contro il male.
Consigli di lettura
Liberazione di Sandor Marai Nel dicembre 1944 l’armata rossa è alla periferia di Budapest, gli abitanti ridotti alla fame, attendono la liberazione dai nazisti, tra speranza di libertà e grande paura dei russi. Quando l’assedio si fa imminente tutti si nascondono nelle cantine dei palazzi bombardati e disabitati.
Terra, Terra! …di Sandor Marai Un libro straordinario di Mandor Marai Il famoso scrittore ungherese racconta della sua terra dopo la fine della seconda guerra mondiale, dall’arrivo dell’Armata Rossa accolto come esercito di liberazione agli anni della dittatura comunista.
Disclaimer
All’interno del post trovate i link Amazon per l’acquisto dei libri. Se cliccate sul link ed acquistate il libro, io ricevo una piccola percentuale sulla vendita, ma voi non avrete nessun costo aggiuntivo.
Acquistando da questi link contribuirete a supportare il mio blog, permettendomi di ampliare i contenuti di cui godete gratuitamente.
Grazie!
Ti potrebbe interessare
Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
I miei articoli pubblicati su riviste e online.
©PAOLAVIGNATI 2019 - 2023 E' VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DI IMMAGINI TESTI E CONTENUTI SENZA AUTORIZZAZIONE