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Marsiglia città di contrasti, di immigrazione, per lungo tempo ha avuto una reputazione non proprio immacolata. La sua rinascita inizia nel 2013 quando viene scelta come capitale europea della cultura.
Perché Marsiglia non è una città per turisti. Non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere”.
Jaen Claude Izzo

Marsiglia non è una città provenzale e neppure europea. Marsiglia è mediterranea. Non è un posto di confine dell’Europa, è come il suo mare: un po’ africana e un po’ mediorientale, così come Beirut è un po’ europea”.
Jaen Claude Izzo
La Marsiglia famosa nel passato

Marsiglia ha dato i natali a tre celebri prodotti che l’hanno resa famosa: la Marsigliese, inno nazionale francese, il sapone di Marsiglia e il Pastis.
La Marsigliese
Perché l’inno francese si chiama cosi? 25 aprile 1792, Strasburgo. La Francia aveva appena dichiarato guerra all’Austria. Il sindaco di Strasburgo chiese ad un giovane ufficiale dell’esercito, musicista dilettante, di comprare una canto di battaglia per tutti i soldati. Così Claude-Joseph Rouget de Lisle compose il Canto di battaglia per l’esercito del Reno.
Divenne uno straordinario successo, grazie soprattutto a un battaglione di volontari provenienti da Marsiglia che, la cantò mentre faceva il suo ingresso a Parigi. Per questo i parigini la chiamarono la "chanson de Marseillais", o più semplicemente La Marsellaise. Nel 1795 fu decreto che La Marsellaise sarebbe stato l'inno nazionale francese.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Il sapone di Marsiglia
Il primo savonnier marsigliese degno di memoria fu Crescas Davin, l'uomo che fra il 1371 e il 1401 introdusse a Marsiglia l'arte saponaria.. Nel 1760, a Marsiglia, c'erano 28 fabbriche di sapone... nel 1906, 140.000 tonnellate di sapone prodotte ogni anno... Il savon de Marseille è un sapone completamente naturale e notevolmente puro. Secondo la legge deve contenere il 72 per cento di olio e lo zero di additivi artificiali.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Il Pastis
Il celebre liquore francese all’anice, secondo la leggenda, deve la sua fama a Marsiglia. Ci sono due versioni della storia: la prima attribuisce la sua paternità ad un eremita del Luberon, raccoglitore di erbe, creatore di una bevanda che sembra essere in grado di curare la peste. Una volta superata l’epidemia l’eremita si trasferisce a Marsiglia, ed apre un locale nel porto vecchio.
Il locale si chiamava Au Bynhomme Passe-Soif, e la specialità della casa era ovviamente il magico intruglio... con il passare del tempo il nome si è latinizzato in Passe- Sitis, e da lì divenne pastis.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
La seconda versione fa risalire la nascita del pastis al 1915, quando in Francia è molto diffuso il pericoloso liquore all’assenzio che, come ogni droga, crea dipendenza. Il governo ne vieta la produzione. Il distillatore di assenzio Jules Pernod, converte la sua produzione da assenzio a pastis. Il nome lo si deve, però, a un altro produttore.
Paul Ricard figlio di un mercante di vini di Marsiglia... aveva occasione di assaggiare bevande a base d'anice confezionate artigianalmente. Ricard ne brevettò una. Il nome scelto era una parola venuta dall'Italia: pasticcio, ossia pastis, termine con cui si denota qualcosa di torbido, il nome appropriato per un liquido che cambia colore quando vi si aggiunge l'acqua. E così nel 1932 egli lanciò la sua idea come Le Vrai Pastis de Marseille. Nel 1974 Ricard e Pernod unirono le loro forze e da allora dominano incontrastati il mercato.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Marsiglia è la città più antica della Francia, fondata oltre duemilaseicento anni fa dai greci, il primo porto del paese.
La sua realtà multiculturale e multietnica, i grandi spazi lascati liberi dalla scomparsa delle industrie portuali sono diventate la base di partenza per una rinascita architettonica, artistica e sociale.
Vieux Port

Occupa uno spazio importante in pieno centro, il porto sempre affollato, gli alberi delle barche donano un’atmosfera magica alla città.
Proprio dal Fort Saint Jean parte un vertiginoso ponte pedonale che collega la Marsiglia storica alla Marsiglia contemporanea rappresentata dal Museo delle Civiltà Europee e del Mediterraneo. Un progetto ambizioso dell’architetto, di origini italiane, Rudy Riciotti.
Il MuCEM
A presidio del porto due forti: il Fort Saint Nicolas e sul lato opposto il Fort Saint Jean.

l Mucem è un edificio contemporaneo dalle linee essenziali.
Il contesto per me è stato fondamentale. Volevo confrontarmi con un'esperienza metafisica come il Mediterraneo, questo bellissimo strappo che non si cicatrizzerà mai tra Europa e Africa.
Rudy Ricciotti

Volevo realizzare una sorta di casbah verticale dove persino il calcestruzzo diventasse leggero come pelle. E' un lavoro politico, che impone riflessioni, come tutti i miei progetti.
Rudy Ricciotti
Villa Mediterranèe

Vicino al MuCem si trova l’edificio progettato dall’architetto Stefano Boeri. Un edificio con una spettacolare sporgenza di 40 metri sospesa sopra una piscina ornamentale.
Cattedrale di Marsiglia

Notre Dame de la Major è la cattedrale di Marsiglia con la caratteristica facciata a strisce in stile bizantino in pietra di Cassis e marmo fiorentino.
Bellissimo il gioco di riflessi della cattedrale nella parete a specchio del MuCem.

Le Panier
Il Panier è una Montmarte sporca e colorata.
Jaen Claude Izzo

Le Panier è il quartiere storico per eccellenza a Marsiglia, si trova appena sopra il Vieux Port. Qui si stabilirono i greci che fondarono Massalia. Un dedalo di stradine e piccole piazze dal sapore autentico. In passato una delle zone più malfamate della città oggi completamente riqualificato con un tocco hipster; ricco di varie attività ristoranti,botteghe artigiane, atelier di design.
Ogni angolo del quartiere nasconde una straordinaria bellezza.

Street art a Le Panier
Le Panier è ricco di murales e varie espressioni di street art.

Centre de la Ville Charitè

Il Centre de la Ville Charitè, nel cuore de Le Panier , costruito come ospizio per i poveri oggi ospita due musei. Incantevole è il porticato in color pietra di Siena, che per tre lati circonda l’edificio.

il conte di Montecristo di Alexandre Dumas
Chateau d'If
L’isolotto davanti a Marsiglia, ospita lo Chateau d’If.

Tutto cominciò nel 1516, quando re Francesco I ... decise di fare una capatina a Marsiglia. Rimase stupito per il fatto che la città, in questi tempi così burrascosi, non era affatto protetta da un attacco che venisse dal mare.... Il re vide che c'era una barriera naturale utilizzabile ai fini della difesa della città, proprio di fronte al porto: il piccolo e disabitato isolotto d'If. La costruzione della fortezza ebbe inizio. Ci vollero circa quindici anni per completarla... tre torri, una prigione sotterranea, celle dotate di vari gradi di scomodità e una guarigione di sessanta uomini.... In quei quindici anni i tempi erano molto cambiati e quella fortezza non aveva più un nemico da combattere... Così il castello fu trasformato in una prigione.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Questa fortezza- prigione deve però la sua immortale fama ad Alexandre Dumas, autore del celebre romanzo Il conte di Montecristo.
Il prigioniero più famoso del castello, però è un personaggio che non è mai esistito: Edmond Dantes, il conte di Montecristo, condannato a quattordici anni di carcere e che riuscì a evadere nascondendosi nella sacca utilizzata per gettare in mare i detenuti morti e nuotando poi per i cinque chilometri che separano l'isola dalla spiaggia.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Notre Dame de la Garde

Qui la Madonna è nota come la Bonne Mere, e la sua statua d'oro, alta quasi dieci metri si trova in cima al campanile da dove guarda verso una delle più belle vedute di Marsiglia: i tetti delle case, il Vieux Port, il Mediterraneo; le isole Frioul e lo Chateau d'If.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z

Trattandosi della chiesa principale di una località di mare, centinaia di ex voto rappresentano scene di navi in difficoltà, la maggior parte quali è resa nei cupi colori di un uragano....Eppure grazie alla Bonne Mère, alla fine i pochi fortunati che hanno commissionato l'ex voto devono essere sopravvissuti.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Libri sulla provenza
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