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Parigi è una città che si può definire i molti modi, tra i tanti scelgo maestosa, è impotente nei palazzi lussuosi, nella grandezza delle sue piazze, nello sfarzo delle chiese, nella ricchezza dei musei; vista dall’altro appare in tutta la sua grandiosità con i simboli che l’hanno resa celebre, ma soprattutto con la sua notevole distesa di tetti grigi che la rende unica.

L' America è il mio Paese, ma Parigi è la mia città.
Gertrude Stein
Un'altra Parigi
Parigi è molto grande, il rischio è quello di esserne sopraffatti, di essere presi dalla smania, tipica del nostro tempo, del voler vedere tutto. All’aeroporto, in attesa del volo di ritorno, ascoltavo la conversazione di alcuni ragazzi che si erano appena conosciuti: “tu sei stato qui? E lì? Io sì” “oh no, quello mi manca.. non ho avuto il tempo..” Hanno continuato così per un bel po’. Non riuscirò mai a capire questa ossessione di mettere una bandierina su una mappa.
Non racconterò di quanto è bella la Gioconda, di quanto siano fondamentali gli impressionisti al Musèe d’Orsay, di quante lunghe code si fanno per entrare al Louvre, o meglio per vedere la Gioconda, perché, diciamoci la verità, la maggior parte dei visitatori al Louvre ci va per il quadro di Leonardo, dimenticando che il museo è colmo di meraviglie. Vivere Parigi così significa viverla in coda: per le opere d’arte, per cenare, per fare shopping.
C’è un’altra Parigi, meno chiassosa meno affollata questa è la Parigi che vorrei raccontare. Ancora una volta e, ancora di più, a Parigi, i libri sono stati ottimi compagni di viaggio.
Passeggiate per Parigi
... Sono anni che non esco dalla Francia.. eppure ho la sensazione di aver fatto il giro del mondo. E' perché avevo passeggiato per Parigi.
Raymond Queneau, Conosci Parigi?
Il Quartiere Latino

Era, all'epoca un quartiere pienamente studentesco. Boulevard Saint Michel era fiancheggiato da librerie per studenti, da negozi che vendevano i corsi ciclostilati dei professori.
Edgar Morin, La mia Parigi, i miei ricordi
Chiesa di St-Etienne-du-Mont

Passavo davanti all'antica chiesa di St-Etienne-du-Mont
Ernest Hemingway, Festa mobile
Sui gradini di questa chiesa il protagonista del film Midnight in Paris di Woody Allen, aspetta ogni sera la macchina che lo conduce, attraverso un viaggio nel tempo, negli anni Venti, dove incontrerà Ernest Hemingway, Gertrude Stein, Francis Scott Fitzgerald, Picasso, Dalì e molti altri.
Place Saint Michel

..scendendo oltre Cluny e il boulevard St-Germain, finché non arrivavo a buon caffè di mia conoscenza in place St-Michel.
Ernest Hemingway, Festa mobile
74 di rue Cardinal Lemoine
Il Quartiere Latino è uno dei miei quartieri preferiti a Parigi. Qui ha sede la Sorbona, è ancora, ovviamente, pieno di studenti provenienti dal tutto il mondo, camminare per le sue vie è un piacere. Qui ha vissuto Hemingway al 74 di rue Cardinal Lemoine.

Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile.
Ernest Hemingway, Festa mobile
Shakespeare and Company
Nel quartiere ha sede la mitica libreria Shakespeare and Company.
12 di rue de l'Odeon
La sua prima sede era al 12 di rue de l’Odeon e, tra l’altro
la prima strada di Parigi ad essere dotata di marciapiedi nel 1781.
Raymond Queneau, Conosci Parigi?

Le librerie indipendenti a Parigi

Nel Quartiere Latino si respira cultura, è colmo di librerie indipendenti. In ogni rue se ne trova almeno una; ognuna con un preciso carattere, con una scelta editoriale chiara: dai libri antichi ai libri di viaggio e così via. Visitandole ho pensato alla situazione delle librerie in Italia e ho provato grande tristezza. Da noi esistono solo le grandi catene, con i best seller bene in vista all’ingresso e una serie di gadget che, con la lettura, non hanno nulla in comune, senza voler parlare della preparazione letteraria di chi ci lavora. Le librerie indipendenti chiudono e le poche che ancora ci sono fanno sempre più fatica. Non so dire se a Parigi la situazione dei librai sia migliore, di sicuro ce ne sono tanti e, non solo nel Quartiere Latino, ma in tutta la città. Varcare la soglia di una libreria indipendente gestita da una persona che ama il suo mestiere, con cui sai di avere qualcosa in comune, curiosare tra gli scaffali e vedere edizioni diverse di libri che ho letto mi ha fatto amare ancora di più il quartiere.
Ile Saint Louis e la Librarie Ulysse

Oltre il ramo della Senna c'era l'Ile St-Louis, con le sue strade anguste e le sue vecchie, alte, bellissime case, e potevi andare sull'isola o svoltare a sinistra e passeggiare lungo i quais, seguendo con lo guardo mentre camminavi l'Ile St-Louis dalla parte opposta e poi Notre Dame e l'Ile de la Citè.
Ernest Hemingway, Festa mobile
Con pochi passi dal Quartiere Latino si raggiunge l’Ile Saint Louis dove ha sede la Librarie Ulisse, la prima libreria al mondo dedicata ai viaggi. Aperta dal 1971, da Catherine Domaine, che ancora oggi la gestisce. Colma fino al soffitto di guide di viaggio, vecchi numeri di National Geographic. Per me un luogo imperdibile.
I bouquinistes

Sulle bancarelle lungo i quais a volte trovavi, in vendita a bassissimo prezzo, libri americani che erano appena stati pubblicati.
Ernest Hemingway, Festa mobile
I bouquinistes sono i baracchini verde bottiglia che vendono libri usati e antichi lungo la Senna, da Notre Dame fino al Quai Voltaire, sono parte integrante del paesaggio parigino, hanno un grande fascino.
I proprietari dei bouquinistes hanno diritto ad usare non più di otto metri di parapetto del lungofiume per poggiare il baracchino. Nascono nel XVI secolo per la vendita di libri sul Pont Neuf, solo nel 1859 ottengono le licenze ufficiali per il commercio. Si stima che oggi siano circa duecento e solo una piccola parte può essere adibita alla vendita di souvenir, per preservare la loro originaria vocazione.
Place de la Contrescarpe e rue Mouffetard

Il quartiere di cui mi innamorai subito si trovava attorno a Place de la Contrescarpe. Mi piaceva soprattutto rue Mouffetard.
Henri Miller, Parigi 1928
Rue Mouffetard nel XVII secolo era la via dei conciatori; dagli odori sgradevoli prodotti nella via, nacque il soprannome mouffette, puzzola, e da qui il suo nome. Oggi è una via molto animata con bistrot e librerie.
Ile de la Citè Notre Dame
L’Ile de la Citè è il cuore originario di Parigi, qui c’è Notre Dame che costruisce il punto zero ovvero il luogo da cui vengono misurate tutte le distanze in Francia.
Dalla tragedia che il 15 aprile ha colpito la cattedrale, Notre Dame non è più visitabile. E’ doloroso vederla senza la guglia di Violet-le-Duc, alta novantatré metri e completata nel 1860, e senza il tetto chiamato la foresta perché interamente realizzato in legno di quercia. La cattedrale che ha retto, per otto secoli, a rivoluzioni e due guerre mondiali ha seriamente rischiato di scomparire nell’incendio.

L’ile de la Citè è collegata alla terra ferma dal Pont Neuf, il ponte nuovo, che è il ponte più vecchio di Parigi iniziato nel 1578.

Saint Chapelle

Capolavoro di arte gotica, le sue quindici vetrate istoriate, raffigurano scene bibliche dalla Genesi alla Resurrezione.
Saint Germain
Saint-Germain-des-Près è allora in fiore. E' il centro della fauna intellettuale e artistica dell'epoca che frequenta Le Flore, Le Deux Magots... Molte librerie sottolineano l'identità del quartiere... in un raggio ristretto c'è una grande concentrazione di editori.. All'epoca, scrittori e editori si incontravano nei caffè e nei ristoranti locali.
Edgar Morin, La mia Parigi, i miei ricordi
I Giardini del Luxembourg

Ti eri ormai abituato alla vista degli alberi nudi contro il cielo e camminavi sulla ghiaia appena lavata dei sentieri attraverso il giardino del Luxembourg nel vento chiaro e pungente... e i venti invernali increspavano la superficie degli stagni e le fontane zampillavano nella luce vivida.
Ernest Hemingway, Festa mobile
27 rue de Fleures la casa di Gertrude Stein

A Saint Germain ha vissuto la scrittrice Gertrude Stein, con la compagna Alice Toklas, a lei si deve la definizione lost generation che descrive gli scrittori americani, e non solo, a Parigi negli anni Venti. La sua casa era, all’epoca, un vero e proprio circolo culturale da cui sono passati Hemingway, Francis Scott Fitzgerald con la moglie Zelda, James Joyce, Ezra Pound e Picasso, che le dedica il celebre Ritratto di Gertrude Stein.
Consigli di lettura
Festa mobile di Ernest Hemingway Il racconto degli anni vissuti a Parigi tra il 1921 il 1926. Il libro, scritto molti anni dopo aver lasciato la città. Non è un testo classificabile come romanzo o semplice libro di memorie, ma quello che lo rende straordinario è il racconto di un’epoca unica: Parigi e gli scrittori americani. Festa mobile racconta gli slanci della giovinezza, i suoi eccessi e la nostalgia atroce di averla perduta.
Parigi 1928 di Henri Miller A metà tra autobiografia e finzione. In Parigi 1928 Miller visita per la prima volta la città. Il suo obiettivo, oltre allo scrivere, non è quello di incontrare i personaggi americani famosi appartenenti alla lost generation, quanto piuttosto conoscere i francesi che sono stati in grado di creare la meraviglia di Parigi.
La mia Parigi, i miei ricordi di Edgar Morin, l’autore è un filosofo e sociologo francese, tra i più importanti del panorama attuale. Il libro è totalmente autobiografico racconta il periodo compreso dagli anni Venti fino al 2010.
Conosci Parigi? di Raymond Queneau Il testo propone 456 domande (con riposta) su Parigi. Questo libro può essere una guida inusuale di Parigi, infatti nel libro le informazioni pubblicate sono stare selezionate con il criterio della durevolezza.
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Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
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