Berlino tra passato e presente

Berlino è una città cosmopolita, vivace, alternativa, underground, una città dalle infinite anime, in pochissimi altri luoghi al mondo la storia ha avuto un impatto più violento che a Berlino.

Oggi il passato convive con il presente, come accade molto spesso, ma a Berlino il passato rimane ben visibile per chi abbia voglia di conoscerlo. Si può ammirare la città dall’alto della Fernsehturm, simbolo per eccellenza della Ddr e, allo stesso tempo, visitare il più grande memoriale d’Europa dedicato agli ebrei. Berlino racconta la storia del Novecento come nessuna altra capitale europea.   

Holocaust Mahnmal

Holocaust Mahnmal

Dopo ben diciassette di anni di progetti e discussioni a Berlino il 10 maggio 2005 è stato inaugurato l’Holocaust Mahnmal, il monumento alle vittime ebree in Europa. E’ lo spazio commemorativo più grande di tutta la Germania, progettato dall’architetto Peter Eisenmann, occupa lo spazio di un campo da calcio.

271 stele simili a tombe, tutte delle stessa larghezza ma posizionate ad altezze differenti su un terreno in discesa.

Quello che inizialmente può sembrare un luogo freddo ed impersonale, assume un altro aspetto quando si inizia a percorrerlo a piedi: diventa un labirinto claustrofobico, capace di trasmette angoscia e spaesamento. 

Holocaust Mahnmal Berlino

Nei sotterranei del labirinto l’Ort del Information racconta la tragedia della Shoah cancellando l’anonimato con la Sala dei Nomi. Nella stanza sono proiettati, senza sosta, i nomi con le date di nascita e di morte dei ebrei uccisi. 

Topographie de terrors

Topographie de terrors Berlino

Durante il terzo Reich, qui sorgeva il quartier generale della Gestapo e il comando centrale delle SS. Un vero e proprio luogo del terrore. Oggi la mostra Topographie de terrors racconta nel dettaglio l’organizzazione del stato nazista dando un volto ai responsabili della Shoah. Qui Himmler ed Heydrich avevano i i loro uffici.  

Inoltre è allestita, lungo il muro perimetrale della struttura, dove si trovavano le celle della Gestapo, una mostra all’aperto (tranne che in inverno) Berlino 1933-1945 tra propaganda e terrore.

Topographie de terrors Berlino

Il palazzo del Reichstag

Il parlamento tedesco ha una posizione poetica.... Chi non lo sa, può scambiare l'ingresso principale dell'edificio per l'ingresso principale. Chi non lo sa, crede che l'imponente facciata con le sei grandi colonne corinzie abbia lo scopo di accogliere il rappresentante del popolo tedesco, forse un po' pomposamente ma comunque in modo dignitoso. Questo però non è affatto l'ingresso principale. I grandi portali rimangono sempre chiusi. L'ambizione delle sei colonne corinzie è inutile. La facciata principale è uno sprecato sfoggio privo di vita. La parte anteriore del Reichstag dà l'impressione di una dimora sterminata, i cui proprietari sono partiti per un viaggio... Ventisei milioni e mezzo di marchi hanno pagato per il loro Reichstag. Indubbiamente da fuori appare 'imponente'. Speriamo che i delegati sappiano renderlo anche 'importante'.

Il palazzo del Reichstag

Il palazzo del Reichstag, nel quartiere del Tiergarten, fu inaugurato nel 1894 realizzato in stile neo reggimentale; ospitò sia il parlamento dell’impero tedesco sia quello della Repubblica di Weimar. Bombardato più volte dagli alleati, dopo la seconda guerra mondiale, era in rovine. Si decise però di non abbatterlo, ma di restaurarlo, in particolare la cupola che era stata del tutto bruciata già nell’incendio del 1933.

Dal 1961 si cominciò il restauro dell’edificio, in più fasi, che si è concluso nel 1999 ad opera di Sir Norman Foster, e dopo riunificazione delle Due Germanie ospita di nuovo il Parlamento tedesco. 

La cupola di Norman Foster è stata del tutto ricostruita in memoria dell’originale, oggi è una delle principali attrazioni della città.

cupola del Reichstag

Gendarmenmarkt

Gendarmenmarkt

Gendarmenmarkt è la piazza più elegante di Berlino, il cuore lussuoso della città, deve il suo nome ai Gens d’Armes  un reggimento prussiano di ugonotti del XVIII secolo, arrivati in città dopo essere stati esiliati dalla Francia. 

Alexandertplatz

Alexandertplatz

Alexandertplatz è una delle piazze più note di Berlino, nel quartiere di Mitte. Nata in epoca medievale come piazza del mercato del bestiame, alla fine del XIX secolo vi fu costruita anche la stazione, e divenne una delle maggiori zone commerciali e di traffico della città.  

Negli anni Venti  era il cuore pulsante Berlino. Durante la seconda guerra mondiale fu danneggiata pesantemente dai bombardamenti; negli anni del muro divenne il centro della Berlino Est, con i suoi edifici in stile sovietico. Dopo la riunificazione tedesca è stata più volte rinnovata. E’ circondata da importanti edifici, tutti ricostruiti negli ultimi sessant’anni.

Alexandertplatz

Ad Alexanderplatz luogo simbolo di Berlino Est, va in scena la storia, prima con le celebrazioni della DDr e poi con le manifestazioni:

Il 4 novembre 1989 in 500mila manifestarono a Berlino, 200mila solo in Alexanderplatz, per la più grande manifestazione della friedkichen Revolutuion ('la rivoluzione pacifica'): con cori e cartelli che chiedevano riforme e diritti, su tutti la libertà di viaggio.

Fernsehturm la torre della tv

Fernsehturm la torre della tv

Non c’è luogo a Berlino dove non si veda la Fernsehturm la torre della tv il simbolo della città, edificio più alto di tutta la Germania con i suoi 368 metri antenna compresa.   

La torre di Berlino Est, fortemente voluta dal leader della DDR Ulbritch, non solo come antenna atta alla ripetizione del segnale radio e tv, ma come simbolo di superiorità tecnologica della Germania Est sull’occidente.  

La forma simile ad un razzo racconta il momento storico in cui è stata costruita: 1965, quando la corsa alla spazio contrapponeva russi e americani e segnava una vittoria del blocco sovietico con lo Sputnik. 

Fernsehturm la torre della tv

La base della torre è alta 250 metri, la sfera di 4800 tonnellate ospita un bar, un ristorante che offrono, nelle giornate limpide, una vista imperdibile su Berlino, l’antenna vera e propria è alta 118 metri. 

La Fernsehturm avrebbe dovuto essere costruita sulle colline vicine all’aeroporto, con potenziali problemi al traffico aereo e Ulbritch ordinò di spostarla in centro. 

Museumsinel

Museumsinel

Museumsinel è l’isola dei musei è veramente un’isola lungo la Sprea, nel cuore di Berlino, definire questo luogo un complesso museale è riduttivo, patrimonio Unesco dal 1999, cinque musei unici Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie, Pergamonmuseum e Bondemuseum un viaggio dentro al viaggio. 

Museumsinel

L’isola dei musei nasce da una moda molto diffusa tra la fine dell’Ottocento e i primi dei Novecento tra i regnanti europei: aprire al pubblico le loro collezioni private, così dopo il Louvre e il Prado, il Museumsinel viene realizzato dal re Federico Guglielmo III. 

Potsdamer Platz

Potsdamer Platz

Potsdamer Platz una piazza simbolo di Berlino qui la sua storia  durante gli anni del muro  https://paolavignati.com/il-muro-di-berlino/

La piazza è stata completamente rinnovata negli anni Novanta: celebri architetti  guidati da Renzo Piano hanno dato una nuova interpretazione della storica Potsdamer Platz. 

Il Sony Center integra l’edifico più alto della piazza con quanto rimasto del periodo prebellico, la piazza centrale coperta da un tetto in vetro a forma di tenda sorretto con travi disposte a raggiera.  

Sony Center Berlino

Il Panoramapunkt con l’ascensore più veloce d’Europa che conduce ad una terrazza panoramica  su Potsdamer Platz e su l’intera Berlino. 

Panoramapunkt Berlino

Hackesche Höfe

Hackesche Höfe

Hackesche Höfe sono i cortili più famosi di Berlino: otto corti interconnessi tra loro. Completamente abbandonati durante gli anni della guerra fredda a causa della divisione della città, sono stati restaurati da un gruppo di investitori occidentali e riaperti, con enorme successo, nel 1996. Ospitano galleria d’arte, boutique, luoghi di aggregazione e spettacolo, caffè e ristoranti.   

Neuve Synagoge

Neuve Synagoge

La cupola dorata della Neuve Synagoge è un bellissimo simbolo della vitale comunità ebraica di Berlino.

La sinagoga inaugurata nel 1866, alla presenza del cancelliere Otto Von Bismarck, era la più grande di tutta la Germania con tremiladuecento posti a posti a sedere. 

Il 9 novembre 1938, durante la notte dei cristalli, un poliziotto  locale riuscì ad impedire che le SA la incendiassero, poi venne dissacrata e cadde in uno stato di abbandono fino al 1988. Negli anni Novanta inizia il recupero che termina con la riconsacrazione nel 1995. 

Oggi non è solo un edificio religioso, ma anche un museo e un centro di incontro.   

I semafori pedonali di Berlino

Ampelmännchen

Ampelmännchen Berlino

Ampelmännchen letteralmente l’omino del semaforo, oggi un simbolo di Berlino. 

La sua nascita risale all’epoca della DDR: nel 1960 i semafori, per ogni mezzo compresi i pedoni, avevano tutti la stessa forma anonima, questo aveva portato ad un esponenziale incremento degli incidenti con protagonisti i pedoni investiti. 

Così lo psicologo del traffico Karl Peglau fu incaricato di trovare una soluzione. Egli scelse di utilizzare una forma antropomorfa per rappresentare il passante. Nel caso del verde l’omino è in movimento, invece per il rosso è immobile. 

Il successo fu immediato, tanto che dopo la riunificazione anche gli Ampelmännchen furono eliminati, ma le proteste di massa li riportarono nei semafori come simbolo della cultura di Berlino Est.

Ampelmännchen Berlino

Di questo inutile tiranno (Erich Honecker) ci resta però un unico, e persino simpatico, ricordo: il cappello degli Ampelmännchen, gli omini dei semafori di Berlino Est. Un omaggio, pare, al suo amato panama.

Consigli di lettura

A passeggio per Berlino di Joseph Roth l’autore si trasferisce a Berlino nel 1920 da capace osservatore della vita e della città scrive per vari giornali un reportage letterario su Berlino.

La Repubblica di Sabbiolino. DDR… ma non troppo! di Francesco P. Cristino Sabbiolino è un simbolo della Ddr, un pupazzo famosissimo nell’Est e non solo che ha il compito, ogni sera, in tv, di far addormentare i i bambini, ma anche di fare molta propaganda. 

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