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Il territorio denominato Provence-Alpes-Cote d’Azur è molto vasto e offre molte possibilità. Si spazia dalle selvagge gole del Verdon alla Provenza mediterranea con le spiagge dorate della costa di St. Tropez, le isole del parco nazionale di Port Cros, su tutte Porquerolles, senza dimenticare i deliziosi villaggi provenzali sparsi ovunque in cui il tempo sembra essersi fermato.
Le Gorges du Verdon

Tra le tante meraviglie di questa regione le Gorges du Verdon, in alta Provenza, sono il canyon più grande dell’Europa. Per tale motivo il “Gran Canyon d’Europa” dal 1990 è un sito naturale protetto.
Le gole sono state scavate, nel corso di milioni di anni, dal fiume Verdon che le attraversa. Con pareti rocciose spettacolari alte fino a settecento metri. Sono selvagge, e dall’alto il Verdon, nella stagione secca, è poco più di un rivolo.
Esistono due strade che attraversano la spettacolare valle: la rive droite e la rive gauche, oltre a queste la panoramica Routes des Crètes, una sorta di anello che parte e arriva a Palud sul Verdon; permette di vedere il canyon in tutta la sua bellezza, offrendo soste con molti balconi panoramici e ponti altissimi da attraversare.

Il percorso termina al Lac de Sainte-Croix, un bacino artificiale dalle acque verde brillante creato negli anni Settanta.

Ile de Poquerolles

Un luogo incontaminato, seppur con un notevole afflusso turistico nei mesi estivi, offre spiagge dorate e un mare cristallino. Le spiagge si raggiungono a piedi o in bicicletta attraverso i sentieri.

L‘isola di Porquerolles, parco nazionale è la più grande di un gruppo di tre isole. Le altre due Iles d’Hyres, sono l’Ile du Levant e l’Ile de Port-Cros.

Saint Tropez

Saint Tropez, all'entrata del magnifico golfo chiamato un tempo golfo di Grimaud, è la capitale di questo piccolo reame saraceno i cui villaggi costruiti in cima ai picchi per essere al sicuro dagli assalti.
Guy de Maupassant, Da Saint Tropez a Montecarlo
Molto tempo è passato dalla descrizione di Saint Tropez narrata in Sull’acqua. Da Saint-Tropez a Montecarlo di Guy de Maupassant, il racconto della navigazione sulle costa provenzale e Azzurra.
Oggi Saint Tropez è meta del jet set internazionale, di un turismo chic e costoso.
Brigitte Bardot
Oggi Saint Tropez è meta del jet set internazionale, di un turismo chic e costoso. Questo grazioso borgo deve la sua celebrità a Brigitte Bardot che, negli anni Sessanta, con il film ”E dio creò la donna” qui ambientato lo ha mitizzato: la bellezza della giovanissima Bardot e il fascino del paese di pescatori hanno suscitato un interesse globale.Tuttavia St. Tropez non è solo il suo porto con gli yacht e i negozi di grandi marche. Il suo fascino risiede nelle vie secondarie, nell’atmosfera rilassata e chic che si respira passeggiando per queste vie.
La città cosi grata all’attrice le ha dedicato una statua.

St. Tropez non è solo il suo porto con gli yacht e i negozi di grandi marche. Il suo fascino risiede nelle vie secondarie, nell’atmosfera rilassata e chic che si respira passeggiando per queste vie.
Place des Lices
Il vero cuore di St. Tropez, la sua piazza più bella con i platani, simbolo della Provenza.
l platani lungo eleganti viali... dove formano un meraviglioso cerchio d'ombra macchiettato di sole. E infine sono potati in modo immaginoso, a seconda della funzione pratica o decorativa che devono assolvere.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
conoscere la tradizione
Pétanque uno sport provenzale
Camminare sotto i platani della Place des Lices, può non essere piacevole, il terreno è composto da una sabbia fine, ma granulosa, il motivo è la pètanque, il gioco delle bocce, che in Provenza sembra essere sport nazionale. In ogni piazza, di ogni villaggio provenzale, il campo per la pètanque e non manca mai e ad ogni ora del giorno, sotto l’ombra dei platani qualcuno sta giocando. Oltre ai periodici tornei.

Come in ogni viaggio cerco sempre delle librerie, anche solo per il piacere di entrarvi, a Marrakech è stato difficile, a parte nella Ville Nouvelle, nella Medina non ho trovato nulla, se non questa piccola perla nascosta nel souq, dove un anziano e devoto libraio, vende libri in arabo. Ancora una volta penso a Marrakech capitale africana della cultura 2020 riflettendo sul significato simbolico e non solo commerciale delle librerie.
La bellezza del gioco sta nel fatto che possono giocarlo quasi tutti, in qualsiasi posto ci sia un tratto di suolo più o meno pianeggiante, ma preferibilmente su quei terreni sabbiosi e ben battuti che si chiamano calpicette. A prima vista può sembrare un diversivo semplice e placido, ma le cose non stanno affatto così.. ed è allora che la passione tutta provenzale per le discussioni accalorate prende il sopravvento. Le voci si alzano, gli indici minacciano, accuse di cecità volano da entrambi le parti.. eppure dopo cinque minuti eccoli lì che ricominciano a giocare.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
La Poche

Qui domina il colore ocra, nelle varie gradazioni, delle case.
In Provenza l'ocra è presente nel paesaggio.. dominato da scogliere e aggrovigliate spirali color rosso ruggine. L'effetto osservato contro lo sfondo profondamente azzurro del cielo è quello di un quadro surrealista, vivace e dai profili taglienti.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Eglise de Saint Tropez

Il suo campanile è uno dei simboli della città.
Il mercato provenzale e chic di Saint Tropez

Il tradizionale mercato settimanale, una sorta di emporio mobile che si estende su un certo numero di strade... nei giorni di mercato si crea un'atmosfera tutta speciale, piena di buonumore.. è raro vedere gente che ha fretta.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Il mercato in città si svolge il martedì e il sabato in Place des Lices, dalle otto di mattina fino all’ora di pranzo. E’ il classico mercato provenzale in cui si trova di tutto dalla frutta e verdura direttamente dai produttori al cibo pronto per pranzo.
Ci sono i prodotti provenzali tipici, olive, spezie. Tuttavia non manca il tocco glamour tropezienne che lo contraddistingue dagli altri mercati provenzali.
Non mancano nemmeno le bancarelle di libri.
una pausa golosa
La Tarte Tropézienne

La Tarte Tropézienne è la torta più celebre di Saint Tropez, nata nel 1955, dall’idea del pasticcere polacco Alexandre Micka, che apre in città il suo negozio di pasticceria e panetteria. Una torta senza bordi di pan brioche ricoperta di zucchero e abbondantemente farcita con un mix di tre creme al profumo di fiori d’arancio. La ricetta originale è segreta. La sua fama si deve ancora una volta a Brigitte Bardot, che sul set di “e Dio creò la donna” la assaggia e consiglia al pasticcere di chiamarla Tarte Tropézienne, consiglio accettato da Micka che ne regista il nome. Ecco creato un altro mito a Saint Tropez.
I villaggi e le case provenzali

Sparsi un po’ ovunque i piccoli villaggi rappresentano al meglio questa parte così famosa della Francia meridionale. Le case hanno un fascino particolare, con le persiane colorate, i muri spessi e tanto verde in vaso, e altrettante facciate ricoperte di edera o buganvillee.

Le tradizionali case provenzali, con i muri spessi e le finestre piccole, sono state costruite per essere fresche d'estate e tenere fuori il maestrale d'inverno.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
La Bastide

La bastide è una fortezza, in Provenza invece è una casa. Le stanze sono ampie, i soffitti alti e le finestre grandi e numerose. La facciata è regolare, con aperture riposte simmetricamente sotto un tetto spiovente.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
una curiosità
La génoise

In Provenza può piovere molto e la soluzione a muri e finestre inzuppate, in tempi lontani, è venuta da manovali italiani in cerca di lavoro: le génoise.
Aggiungevano alcune tegole in più lungo il margine inferiore del tetto allargandone il bordo tutto attorno alla casa di una cinquantina di centimetri in modo da formare una sorta di cornicione. In questo modo l'acqua piovana viene deviata dalla sua traiettoria e va a cadere a un'adeguata distanza da muri, porte e finestre. Il numero di file di tegole rappresentava - e probabilmente rappresenta tutt'oggi- un valido indicatore di ricchezza e preminenza sociale: due file per una modesta basite, tre per qualcosa di più elaborato, quattro in casi eccezionali di ricchezza.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Le fontane provenzali

La fontana fino ad un certo punto del XX secolo, è stata una componente viva ed essenziale della vita di villaggio..perché andare alla fontana era una mansione quotidiana: in giorni in cui lo stoccaggio e la distribuzione dell'acqua erano piuttosto primitivi e possedere una cisterna era un lusso. Era il posto dove incontrare i vicini di casa, aggiornasi sul prezzo della farina e dell'olio d'oliva .. spettegolare, bighellonare, rinfrescarsi d'estate e più in generale passare un piacevole quarto d'ora mentre si svolgevano le mansioni quotidiane.
Peter Mayle, Provenza dalla A alla Z
Libri sulla Provenza
Provenza dalla A alla Z di Peter Mayle, un testo simpatico, organizzato come un dizionario in ordine alfabetico, che racconta da la Provenza da un punto di vista inusuale.
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