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Amsterdam è una delle più vivaci capitali europee. Amsterdam è gezellig. vocabolo olandese che si traduce con accogliente, conviviale. Una sensazione, la Gezelligheid,che avvolge la città, con il suo reticolo di vicoli, vie e canali, così incantevoli in ogni stagione dell’anno, ma anche così raccolti da permettere di visitare l’intera Amsterdam a piedi o magari in bicicletta, il mezzo di trasporto per eccellenza in città, di sicuro molto green ed apprezzato dagli olandesi. Le bici sono circa 500mila nella sola Amsterdam, le piste ciclabili, le rastrelliere per le bici sono parte integrante del paesaggio urbano.

Il light red district di Amsterdam
Quelle signore, dietro le vetrine? Il sogno, il sogno a poco prezzo, il viaggio verso le Indie! Quelle donne si profumano di spezie. Lei entra, loro tirano la tenda e la navigazione ha inizio. Gli dei scendono sui loro corpi nudi e le isole vanno alla deriva, folli, con una chioma di palme scompigliate dal vento. Provi.
Albert Camus, La caduta

La prostituzione a Amsterdam
Amsterdam è spesso etichettata come una città trasgressiva conosciuta per il consumo delle droghe leggere e la prostituzione nel famosissimo quartiere a luci rosse, o red light district, il De Wallen.
Le donne in vetrina sono uno dei più noti cliché della città.
L’origine delle luci rosse è stata attribuita alle lanterne rosse utilizzate dalle prostitute che andavano al porto ad accogliere i marinai nel XIV secolo. La prostituzione in Olanda è legale della 1810, Le ragazze in vetrina oggi sono prevalentemente immigrate dell’Est Europa, che pagano regolarmente le tasse per il loro lavoro.
Tuttavia questa nomea, nel tempo, ha richiamato un turismo non proprio di qualità che invade la città alla ricerca di trasgressione e, negli ultimi anni, è diventato di moda festeggiare addii al nubilato/celibato nel red light district.
La droghe leggere a Amsterdam
Amsterdam è nota per la massiccia presenza di coffee shop in cui è possibile acquistare droghe leggere e funghi allucinogeni. Può sorprendere sapere che in Olanda la cannabis non è legale, ma ampiamente tollerata; è dunque consentito il possesso e l’acquisto di piccole quantità di hashish e marijuana. Il primo coffee shop ha aperto nel 1972 e l’uso di erba è stato depenalizzato nel 1976 al contempo inasprita la lotta alle droghe pesanti. Negli anni Sessanta, Amsterdam era ritenuta il centro magico dell’Europa, gli hippy fumavano ovunque in città.
Un cambiamento epocale
Nel 2021 il sindaco di Amsterdam, Femke Halsema, ha presentato un progetto che ha già fatto molto discutere: solo i cittadini olandesi muniti di documento di riconoscimento potranno acquistare le droghe leggere in città. Inoltre il quartiere a luci rosse sarà trasferito lontano dal centro storico in un palazzo a cinque piani dove lavoreranno le sex worker delle vetrine e ai clienti sarà richiesto il pagamento di un biglietto di ingresso, il tutto per scoraggiare i turisti, ma anche limitare la criminalità.
De Wallen
Il De Wallen è il cuore di Amsterdam, il suo centro medievale cambiato ben poco dal XVII secolo. Nel quartiere che si trovano alcune tra le più importanti attrazioni di Amsterdam, qui si osserva il cuore antico della città, le sue atmosfere ricordano il Secolo d’Oro.

La Oude Kerk

La Oude Kerk, la chiesa vecchia è l’edificio più antico di Amsterdam, risale al 1306. Una perfetta rappresentazione della città, del suo centro medievale perfettamente conservato. La chiesa in stile gotico si affaccia sul quartiere a luci rosse e, proprio nelle vicinanze dell’edificio religioso, le prostitute di un tempo adescavano i clienti. Lo dimostra la statua di Belle, inaugurata nel 2007 un omaggio alle sex worker.

Oude Hoogstraat 22

Al numero 22 di Oude Hoogstraat si trova la casa casa più piccola di Amsterdam: larga 2,02 metri e profonda 5 metri.
Begijnhof

Il Begijnhof letteralmente il cortile delle beghine si cela dietro un portone in piazza Spui, nel cuore medievale di Amsterdam. Qui nel Trecento le beghine, donne cattoliche nubili e vedove, si prendevano cura degli anziani soli e conducevano una vita monastica senza prendere i voti.
Nel Cinquecento, con il calvinismo era vietato professare la religione cattolica, la chiesa fu confiscata l’associazione delle beghine sopravvisse solo perché si trovava all’interno di abitazioni private.
L’ultima beghina morì nel 1971, le case affacciate sull’antico cortile ora sono tutte abitate e il luogo è laico.
Sempre nel cortile si trova la Houten Huis, la casa di legno più antica dei Paesi Bassi, risale al 1465.

Piazza Dam

Piazza Dam luogo di fondazione di Amsterdam nel 1270, qui ha sede il Palazzo Reale e, se il Re è assente, il palazzo è visitabile. Di fianco la Nieuw Kerk la chiesa nuova che sebbene sia più “giovane” della Oude Kerk, risale al 1408. Oggi non è più usata come luogo di culto se non per le incoronazioni dei reali.
Central Station

La Central Station oltre ad essere la principale porta di accesso alla città è di per sé un luogo turistico. Realizzata nel 1889 dall’architetto Pierre Cuypers che progettò anche il Rijksmuseum, le somiglianze sono chiare: lo stile gotico le pareti interamente rivestite in mattoni rossi. Fu costruita su un’isola artificiale, creata appositamente. Come spesso accade in Olanda, si sottrae lo spazio all’acqua e si costruisce.
... arrivai ad Amsterdam e mi ritrovai sulla piazza della Stazione Centrale.. il Damrak non l'avevano ancora interrato, vedevo il retro delle case della Warmoesstraat affacciarsi ancora sull'acqua e il campanile dell'Oude Kerk svettare in fondo.
Nescio
Sint Nicolaaskerk

La Sint Nicolaaskerk è la principale chiesa cattolica di Amsterdam dopo che fu nuovamente consentito praticare il cattolicesimo nel XIX secolo.
una curiosità
Amsterdam e New York
Da Amsterdam, nel 1609 il capitano inglese Henry Hudson salpò con la sua nave diretto in America alla ricerca del passaggio a nord-ovest. Raggiunse l’America ed esplorò un fiume che oggi porta il suo nome.
Hudson aveva un pessimo carattere il suo equipaggio si ammutinò. Così il comandate e i suoi pochi fedeli furono abbandonati a bordo di un scialuppa in quella che oggi è conosciuta come la Baia di Hudson.
Il suo diario di viaggio, riportato in patria dalla nave, raccontava di un’isola chiamata Manhattan alla foce del fiume Hudson. Gli olandesi alcuni anni dopo vi costruirono un forte e l’insediamento circostante, acquistato dagli indigeni per sessanta fiorini, prese il nome di Nieuw Amsterdam. Quel piccolo insediamento sorgeva dove oggi si trova Wall Street.
Il Secolo d'Oro
Il Secolo d’Oro indica il periodo storico compreso tra il 1580 e il 1700.
Nel 1600 le navi mercantili olandesi solcavano i mari trasportando in tutto il mondo the, spezie, caffè, tabacco, seta, cotone e ogni genere di prodotto. Proprio grazie ai commercianti olandesi le flotte marittime dei Paesi Bassi controllavano l’intero traffico navale e i cantieri navali erano i più importanti dell’intera Europa.
L’Olanda e Amsterdam si arricchirono moltissimo e molto rapidamente: nel 1602 Amsterdam inaugurò la prima borsa valori del mondo, quando la Compagnia delle Indie Orientali mise in vendita le sue azioni.
Proprio ad Amsterdam, nel 1618, si pubblicò il primo settimanale del mondo il Courante uyt Italien, Duytslandt&c.
La pittura olandese toccò in questo secolo il suo punto più alto: una pittura di genere, un documento sociale che raccontava il periodo storico, attraverso i ritratti fiamminghi: ogni famiglia benestante commissionava un ritratto, da esibire nella propria dimora, in momenti salienti della vita: il matrimonio, la nascita dei figli. Lo scopo dei ritratti era mostrare la propria ricchezza agli ospiti, rappresentare se stessi e dichiarare il proprio status. I quadri non erano solo ritratti ma spesso contenevano dei messaggi. L’esempio per eccellenza sono i quadri di Vermeer: interni di case con ragazze dipinte in immagini molto intime, ma anche enigmatiche; allo spettatore non è chiaro cosa stia accadendo, ma è consapevole che il ritratto contiene una narrazione.
“La ragazza con l’orecchino di perla” è l’esempio perfetto della narrazione: una giovane abbigliata in un modo inusuale per l’epoca, indossa un orecchino enorme, non esistevano allora perle così grandi, siamo dunque dinnanzi ad una figura di fantasia che invita lo spettatore ad immaginare una storia, è proprio questa la chiave del successo della pittura fiamminga del Secolo d’Oro la narrativa che va oltre il dipinto costituisce un’attrattiva universale.
Per immergersi dell’atmosfera del Secolo d’Oro è possibile visitare in città due splendide case dell’epoca.
La casa museo di Rembrandt
Rembrandt è il pittore per eccellenza del Secolo d’Oro olandese nei suoi ritratti grazie al sapiente uso della luce e la composizione ingegnosa dell’opera egli esprime la magnificenza dei Paesi Bassi. Rembrandt ad appena venticinque anni realizzò, su commissione della Gilda dei Chirurghi, il suo capolavoro “Lezioni di Anatomia del dottor Tulp”, il ritratto del più importante medico dell’epoca, il chirurgo Tulp.

La casa museo di Rembrandt una casa a tre piani lungo il canale è stata l’abitazione e il più importante atelier di pittura dei Paesi Bassi dal 1639 al 1658.
La casa, oggi museo, è maestosa, acquistata dal pittore, all’apice della sua carriera, grazie alla ricchezza della moglie.
E’ possibile visitare sia le stanze private che l’atelier, dove capita di incontrare artisti che offrono dimostrazioni di come Rembrandt creasse e utilizzasse i colori.
L’ultimo piano è dedicato all’esposizione delle acqueforti del Maestro.

La ricca dimora fu la causa di rovina di Rembrandt, incapace di onorare il pagamento del mutuo, fu costretto a vendere i propri oggetti personali e nel 1656 si trasferì in un casa più modesta.
Museum Van Loon

Museum Van Loon è oggi una casa museo, uno splendido esempio della ricchezza di Amsterdam durante il Secolo d’Oro.
Costruita nel 1672 fu la casa del celebre pittore Ferdinand Bol. Alla fine del 1800 divenne di proprietà degli aristocratici Van Loon, che la abitano ancora.
Casa Van Loon è l’unica dimora aristocratica affacciata su canali di Amsterdam con un deposito di carrozze.
Camminare nelle sue maestose stanza significa attraversare quattrocento anni di storia olandese.

I Tulipani ad Amsterdam
La Bolla dei Tulipani
Proprio durante il Secolo d’Oro si verificò uno dei più grandi boom economici della storia che finì in uno dei maggiori tracolli: la madre di tutte le bolle speculative: la Bolla dei Tulipani.
I tulipani, originari dell’Asia centrale, venivano coltivati a Istanbul e alcuni bulbi giunsero in Europa. Nel 1590, il Direttore dell’Orto Botanico di Leida, grazie al fertile suolo olandese, riuscì a far fiorire alcuni bulbi.
L’Olanda viveva un periodo di grande benessere e i tulipani, soprattutto quelli striati, con la loro bellezza, diventarono un simbolo di prestigio e ricchezza da esporre nei salotti delle dimore signorili.
Iniziò una frenetica speculazione in cui i prezzi dei bulbi erano costantemente al rialzo i broker dell’epoca e gli speculatori, si arricchirono enormemente.
Nel febbraio 1637 molti commercianti non riuscirono più a ottenere guadagni esorbitanti e iniziarono a vendere. Nel giro di poche settimane i mercanti più importanti finirono in bancarotta e le persone più umili persero tutto, perfino la casa.
Il Museo dei Tulipani

Gli olandesi nonostante la tragica Bolla dei Tulipani, non hanno mai smesso di amare questo meraviglioso bulbo. L’Olanda è leader mondiale nella coltivazione dei tulipani, che vengono commercializzati in tutta Europa e in America.
I tulipani screziati, quelli della bolla, vengono ancora coltivati e sono chiamati i tulipani di Rembrandt, per la loro massiccia presenza nei quadri dell’artista.
Il museo dei tulipani di Amsterdam è piccolo ma racconta, con dovizia di particolari, tutto quello che c’è da sapere sul fiore olandese per eccellenza. Dalla scoperta, ad opera dei turchi sulle steppe himalayane, alla bolla, passando per l’arte e spiegando il significato del nome del fiore. La parola tulipano nasce in Turchia e deriva da turbante, infatti i petali ne ricordano la forma.
Bloemenmarkt

Il Bloemenmarkt è uno dei mercati di fiori più famosi al mondo. Nasce nel 1860 all’epoca era galleggiante: i commercianti di fiori navigavano lungo l’Amstel fino ad Amsterdam, qui attraccavano i loro barconi e vendevano al dettaglio. Oggi il mercato non è più galleggiante, ma si trova nello stesso posto.
Albert Cuypmarkt

Sempre in tema di mercati il Albert Cuypmarkt è il mercato all’aperto più grande d’Europa, deve il suo nome al pittore del Secolo d’Oro Albert Cuyp, e si caratterizza per l’ampia varietà di merci: dal cibo al vino, erbe aromatiche, spezie, vistosa bigiotteria, fiori, abbigliamento e ovviamente formaggi olandesi.
I formaggi ad Amsterdam sono una vera e propria tradizione culinaria, sono numerosi i negozi in città in cui acquistare, ma anche solo assaggiare i formaggi. Il più conosciuto è il gouda, saporito e stagionato.

Ad Amsterdam si può passeggiare per strada con un cono di vlaamse frites, le famosissime patatine fritte alla fiamminga, magari immedesimandosi nel quadro di Van Gogh “I mangiatori di patate”.
...uno spuntino di patatine fritte con maionese consumato nel tardo pomeriggio sulla Oude Hogstraat...
Ian Mc Ewan
Infine un’altra istituzione di Amsterdam sono i Bruin café, letteralmente caffè marroni: gli interni, spesso in legno, macchiati da decenni di fumo, con la sabbia o la segatura sul pavimento per assorbire eventuali cadute di birra.
Oggi non si fuma più nei locali e anche la sabbia ha lasciato il posto a pavimenti ben puliti, ma l’atmosfera gezelling è rimasta.

Oud Zuid il quartiere dei musei
A Oud Zuid si trovano due iconici musei di Amsterdam.
Museo Van Gogh

Il Van Gogh Museum, inaugurato nel 1973, ospita la più grande collezione al mondo delle opere di Van Gogh: l’intera collezione del fratello Theo.
Un’immersione nella straziante vita del pittore che non ebbe nessun riconoscimento durante la sua difficile vita, finita a soli 37 anni.
La tristezza durerà per sempre.
Vincent Van Gogh
Rijksmuseum

Il Rijksmuseum è il museo è il più importante dei Paesi Bassi. L’enorme palazzo rinascimentale ospita dieci collezioni tra cui anche quella d’arte della famiglia reale olandese, per un totale di ottomila opere suddivise in ottanta sale. I dipinti imperdibili del Secolo d’Oro sono: “La Ronda di Notte” di Rembrandt e “La Lattaia” di Vermeer.
Il museo è rimasto chiuso nel 2003 per dieci anni al fine di consentire un’importante ristrutturazione, durante questo lunghissimo periodo lo studio di architettura spagnolo Cruz e Ortis, vincitore del bando per la creazione di un nuovo ingresso, e l’ente del Museo hanno dovuto ingaggiare una dura battaglia con il sindacato dei ciclisti di Amsterdam che si opponeva al progetto.
Una delle storiche piste ciclabili di Amsterdam, attraversa l’ingresso del Rijksmuseum, la sfida era dunque preservarla e, al contempo, creare un ingresso ampio funzionale in grado accogliere gli oltre due milioni di visitatori l’anno.
Seppur con infiniti ritardi e problematiche legate alla diatriba, nel 2013 il museo ha riaperto, con un ingresso creato sotto il piano stradale, perfettamente integrato nella struttura, preservando la pista ciclabile della discordia.

Consigli di lettura
Storie di Amsterdam di Nescio il testo è uno dei casi letterari olandesi. I ragazzi di Nescio vivono nei primi del Novecento, ma i desideri e i sogni sono gli stessi degli hippy di molti decenni dopo. La fama arriverà postuma negli anni Sessanta e Settanta, il periodo della contestazione trova in Storie di Amsterdam la perfetta descrizione del conflitto tra gli ideali giovani e le costrizioni della società.
Amsterdam di Ian McEwan ha vinto il premio Booker Prize nel 1998. Amsterdam, che dà il titolo al romanzo, è la città dove si svolge l’epilogo.
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