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Hué, la capitale imperiale del Vietnam, La Cittadella di Hué è patrimonio Unesco dal 1993.

La storia di Hué e della Cittadella
Nel 1802 l’imperatore Gia Long Nguyen trasferisce la capitale imperiale da Hanoi a Hué con l’intenzione di unificare il Vietnam. Inizia la costruzione della Cittadella, il cuore pulsante di Hué. Un ampio complesso, cinto da mura, che, oltre al Palazzo Imperiale, ospita molti altri padiglioni, giardini, stagni di acqua attraversati da romantici ponti.
Visitare Hué significa passeggiare tra le bellezze nazionali del Vietnam; tuttavia bisogna tenere conto che, nonostante i continui lavori di restauro in questo enorme complesso, molte parti sono andate distrutte per sempre.
La Cittadella, nel corso della sua storia, ha subito molti attacchi, che l’hanno in parte distrutta. Il più antico risale al 1885 quando i francesi conquistano, con la forza, il Vietnam e bombardano l’intera Cittadella depredandola di ogni oggetto di valore. L’imperatore continua a vivere al suo interno, durante l’occupazione francese, ma senza il prestigio del suo ruolo istituzionale.
Il secondo e, più famoso, attacco avviene durante la guerra del Vietnam. Il 31 dicembre 1968, durante l’Offensiva del Tet. I soldati di Ho Chi Minh conquistano Hué. Più di duemila persone, accusate di collaborare con il governo del sud, ” i lacchè con debiti di sangue”, così sono definiti dai Viet Cong , vengono uccise brutalmente.
Gli Usa intervengono con pesanti bombardamenti sulla Cittadella, viene utilizzato anche il napalm. I danni sono ingenti. Il Palazzo Imperiale torna in mani americane il 21 febbraio 1969 i combattimenti in città cessano il 25 febbraio. Circa diecimila persone perdono la vita nella battaglia di Hué.
Il Recinto Imperiale e la Porta Ngo Mon

La cittadella è protetta dal Recinto Imperiale, costituito da un insieme di pagode e palazzi. Le mura del Recinto Imperiale si estendono per più di due chilometri e sono alte circa sei metri.
Si accede alla Cittadella attraverso l’imponente Porta Ngo Mon. Il passaggio attraverso le sue porte gialle è riservato all’imperatore.

La Cittadella
Costruita nel corso della dinastia Nguyen, il cui fondatore unificò il paese e lo chiamò Vietnam, la cittadella di Hué voleva essere una replica, in piccolo, della città proibita di Pechino, ma con un tocco meridionale che, ad esempio, adornò i tetti di pinnacoli colorati, la rese inconfondibile.
Tiziano Terzani, Pelle di Leopardo

All’interno della Cittadella è tutto un tripudio di cortili, palazzi, padiglioni, giardini, enormi vasche d’acqua attraversati da ponti.
Purtroppo della Città Purpurea Proibita, l’harem dell’imperatore, non resta più nulla, se non le rovine causate dalla guerra.
Il Fiume dei Profumi

Il Fiume dei Profumi contribuisce all’atmosfera di Hué, anche nelle giornate grigie e di nebbia, come spesso accade in questa zona del Vietnam centrale, il fiume conserva il suo fascino. Il Fiume deve il suo nome ai fiori cadono in acqua provenenti dai frutteti che circondano le sue sponde.

E’ navigabile e si possono fare piacevoli crociere, inoltre il fiume permette di raggiungere alcune punti di interesse di Hué, fuori dalla Cittadella, come, ad esempio, la splendida Pagoda di Thien Mu.
La Thien Mu Pagoda

In una posizione privilegiata sul Fiume dei Profumi, la Thien Mu Pagoda è il simbolo della città imperiale di Hué. E’ la Pagoda della Signora Celeste. Secondo la leggenda, la costruzione della pagoda si deve all’apparizione di questa donna Thien Mu, vestita di blu e rosso.
La pagoda si eleva su sette livelli ed è la più alta del Vietnam. La costruzione originale risale al 1601, è stata distrutta più volta, ricostruita ed ampliata nel corso dei secoli.
All’interno del complesso splendidi e curati giardini con piante tropicali.

Una enorme tartaruga, in marmo, sorregge una stele alta più di due metri.

La tartaruga riveste un ruolo simbolico centrale nella tradizione vietnamita. Simbolo cosmico, con il suo stesso corpo rappresenta l’universo: guscio inferiore quadrato come la terra, carapace superiore tondo come il cielo, e in mezzo l’organismo vivente.
Alessandra Chirocosta e Maurizio Gatti, Vietnam. Miti e racconti
Consigli di lettura
Pelle di leopardo di Tiziano Terzani l libro è composto da due testi Pelle di Leopardo, il diario di corrispondente durante la guerra del Vietnam, e Giai Phong!, pubblicato nel 1976, è il racconto della rivoluzione che è seguita alla fine della guerra.
Viêt Nam. Miti e racconti di Alessandra Chirocosta e Maurizio Gatti La mitologia vietnamita gioca un ruolo importante nella creazione del Paese. A differenza dei miti occidentali, in Vietnam la mitologia è parte integrante della storia e della società. E’ il collante nella costruzione dell’identità nazionale.
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