- Tempo di lettura 5 minuti
Chiang Rai è un piccola cittadina fondata nel 1262, parte del regno lao-thai, annessa al Siam nel 1786. Solo nel 1910 diviene una provincia della terra del sorriso.
La provincia di Chiang Rai è la più settentrionale della Thailandia. Base di partenza per i trekking e le escursioni al triangolo d’oro, merita una sosta per i suoi templi, i mercati di strada, e i caffè.

Wat Rong Khun

Il Wat Rong Khun o tempio bianco è diventato il tempio buddhista più famoso di Chiang Rai. Di recente costruzione (1997) a differenza di tutti gli altri luoghi di culto del paese; progettato dal pittore-architetto thailandese Chalermchai Kositpipat.
Visto da lontano sembra realizzato in porcellana, tanto è luminoso e lucido, ma avvicinandosi si scopre l’effetto ottico abilmente creato con calce bianca e frammenti di specchi.
Un’altra particolarità è la scultura, inquietante, delle braccia tese, che simboleggia i desideri umani.

Wat Phra Kaew

Il Wat Phra Kaew è il tempio più venerato di Chiang Rai. Lo stileLanna, con cui il tempio è costruito è tipico della Thailandia settentrionale.
Meno conosciuto rispetto al suo omonimo di Bangkok. Originariamente conservava al suo interno, nel XV secolo, il Buddha di Smeraldo, una delle statue più sacre di tutta la Thailandia, che oggi si trova a Bangkok. La piccola statua, alta solo 66 centimetri, non è in realtà di smeraldo, ma di giada.Durante la sua permanenza a Chiang Rai era coperta di gesso per evitare i furti, in conseguenza di una caduta, mostrò il suo aspetto luminescente. La statua, nel XVI secolo, venne rubata dai laotiani. Solo nel 1778 il re thailandese Taksin riuscì a riportarla in Thailandia e fece edificare il maestoso Wat Phra Kaew, nel cuore del Palazzo Reale.
Wat Phra Singh

Il Wat Phra Singh costruito XIV secolo, l’architettura è tipica della Thailandia del nord, con i tetti bassi e spioventi.
Il mercato di Th Thanalai

Il mercato del sabato sera a Chiang Rai, si svolge lungo Th Thanalai, un mix di bancarelle con artigianato locale e molto cibo. Pochi turisti e molti thailandesi.
Nei dintorni di Chiang Rai
Chiang Rai è il punto di partenza ideale per esplorare il nord del paese.
Sop Ruak e il Golden Triangle
Da Chiang Rai, si può raggiungere il punto più a nord della Thailandia, Sop Rauk.

Questo piccolo villaggio è diventato, nel corso degli anni, per un eccesso di semplificazione dell’industria turistica, il centro ufficiale del Triangolo d’oro.

Il luogo dove i tre stati che compongono Il Golden Triangle si incontrano sulla confluenza tra il fiume Ruak e il Mekong.

Il triangolo d’oro è una zona di confine tra Myanmar, Laos e Thailandia. Questa area montuosa, con una superficie di circa 400mila chilometri quadrati, quindi non il solo villaggio di Sop Ruak, è famosissima per la produzione di oppio. La seconda zona al mondo dopo l’Afghanistan.

Il nome triangolo d’oro nasce, negli anni Sessanta del Novecento, quando inizia la produzione e la commercializzazione dell’eroina e il suo pagamento in oro. All’epoca, la gran parte della produzione avviene in Birmania e Laos; la Thailandia si occupa di raffinare e commercializzare il prodotto finito. Tuttavia la storia di questa zona è più antica, già nell’ottocento in Thailandia si coltiva papavero da oppio, sebbene sia illegale.
Per una approfondimento sulla droga in Birmania, su uno dei musei più assurdi e surreali che mi sia mai capitato di visitare il Drug Elimination Museum di Yangon https://paolavignati.com/yangon-lincanto-di-un-oriente-remoto/

Oggi i campi di papavero non esistono più in questa zona, grazie ad una politica di repressione più efficace. Tuttavia è nato un nuovo tipo di commercio legato alle metanfetamine in thailandese yaa baa.
Yaa baa , una metanfetamina mischiata alla caffeina, ma anche la 505, di cui si parla poco, e la più terrificante di tutte, la sii qun roi, che in Thailandia significa "quattro per cento"... Le metanfetamine prevalgono in Thailandia, Cambogia, Laos e Giappone. In Thailandia dove sono la droga dei giovani, vengono vendute in tavolette identiche a caramelle , che si possono succhiare oppure fumare scaldandole sopra un foglio di stagnola in un rituale noto come "caccia al dragone". L'intero Paese ne è inondato. La gente le prende nei club, nei centri massaggi, per la strada, nelle biblioteche universitarie, nelle aule d'esame. Nel 1970 erano state proibite, ma dietro il loro nome si nasconde una storia curiosa. Un tempo venivano chiamate yaa mai o "medicina dei cavalli" dal nome della fabbrica che le produceva. Nel 1996 l'allora ministro della Sanità Sanoh Thienthong, nella speranza di spaventare i consumatori più giovani, decise di ribattezzarle yaa baa o "medicina della pazzia". Risultato, la domanda schizzò a livelli mai raggiunti prima.
Lawrence Osborne, Bangkok
Il Museo dell’Oppio

L‘house of opium, è un piccolo museo che espone documenti e utensili relativi alla cultura dell’oppio. Al suo interno sono esposti i papaveri, pipe e bilancini di precisione.
I pesi utilizzati per il confezionamento delle dosi di eroina sono statue a forma di animali in metallo. Come si può notare delle dimensione si tratta di commercio all’ingrosso.

Phra Chiang Saen Si Phaendin

La colossale statua del Buddha domina tutto il villaggio di Sop Ruak, costruita da un’associazione sino-thai, sul lungofiume.
Wat Prathat Pukkhao

Il Wat Prathat Pukkhao, tempio buddista, dona una vista meravigliosa sul Mekong e sugli stati confinanti Laos e Birmania.

Mae Sai confine Thailandia Myanmar

Mae Sa è il posto di confine più utilizzato dagli stranieri per entrare, via terra, in Myanmar dalla Thailandia e viceversa.
Durante gli anni della dittatura in Birmania, gli stranieri, che volevano un visto per visitare il paese, erano obbligati a lasciare il passaporto in dogana e prendere una guida autorizzata dal governo che li accompagnasse ovunque.
Le donne Karen a Chiang Rai

Nel nord della Thailandia vivono molte tribù di montagne, ci sono varie etnie ognuna con usi e abitudini diverse.
La tribù Karen, originaria della vicina Birmania, in particolare le donne sono conosciute in occidente come donne giraffa.
Dall’età di cinque anni ogni bambina indossa degli anelli, di ottone, a spirale, intorno al collo, che vengono progressivamente sostituiti in base alla crescita. L’effetto ottico è l’allungamento del collo. Ma non è così: sono le spalle che si abbassano sotto il peso del metallo, le clavicole si deformano e la gabbia toracica si comprime.
Nel nord della Thailandia è prassi diffusa mostrare queste donne agli occidentali: vengono organizzate escursioni in villaggi spesso creati ad arte, dove si paga una tassa di ingresso e queste donne vengono esibite, e utilizzate per la vendita di souvenir.
Sconsiglio vivamente di visitare luoghi sul genere, dove la mercificazione dell’essere umano è evidente, dove una tradizione ancestrale viene utilizzata a fini di lucro e si sfruttano miseria e indigenza per obbligare queste donne a mettersi in mostra per una foto.
Consigli di lettura
Bangkok di Lawrence Osborne Osborne, a mio parere, è lo scrittore che riesce a rendere meglio lo spirito di Bangkok. Nel suo libro non si racconta delle bellezze della città, nessuna indicazione turistica, ma si respira l’aria della Città degli Angeli. Bangkok come luogo edonistico, Bangkok come ultimo rifugio per gli occidentali, o meglio i farang, vocabolo thailandese con cui sono chiamati gli occidentali.
Per tutti i libri sulla Thailandia
Disclaimer
All’interno del post trovate i link Amazon per l’acquisto dei libri. Se cliccate sul link ed acquistate il libro, io ricevo una piccola percentuale sulla vendita, ma voi non avrete nessun costo aggiuntivo.
Acquistando da questi link contribuirete a supportare il mio blog, permettendomi di ampliare i contenuti di cui godete gratuitamente.
Grazie!
Ti potrebbe interessare
Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
I miei articoli pubblicati su riviste e online.
©PAOLAVIGNATI 2019 - 2023 E' VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DI IMMAGINI TESTI E CONTENUTI SENZA AUTORIZZAZIONE