- Tempo di lettura 10 minuti
A Yangon ci sono alcune delle più belle pagode del Sud est asiatico.
In fondo quello che stavo cercando così lontano, più che una religione era il luogo di provenienza di un sorriso.
Christine Jordis, Passeggiate in terra buddhista. Birmania

Rangoon o Yangon? Ma come si chiama una delle città più importanti della Birmania o Myanmar? In questo articolo userò entrambi i nomi della città, cosa che viaggiando per il Myanmar accade molto spesso. Il vecchio e il nuovo si fondano. Per tale motivo occorre una piccola premessa.
Il turismo a Yangon
Aung San Suu Kyi, la leader birmana del movimento per i diritti civili e la democrazia, oggi consigliere di stato della Birmania, a proposito del flusso turistico verso il suo Paese.
A Rangoon e nel resto del paese stanno sorgendo moltissimi alberghi: I turisti arriveranno, non si sa quanti, ma arriveranno. Quale consiglio può dare loro? Prima di tutto dovrebbero chiedersi perché vengono qui. Non è possibile dare consigli a tutti. Non so perché la gente verrà. Molti verranno con viaggi organizzati, soltanto allo scopo di riportare a casa fotografie per poter dire “io ci sono stato”: è una sindrome. Altri verranno per sincero interesse verso la nostra cultura. Ma quale consiglio darei ai turisti in arrivo in Birmania? Direi loro: per favore, chiedetevi per quale motivo volete venire in questo paese. Pensate di poter fare del bene alla nazione venendo qui? Oppure lo fate per soddisfare la vostra vanità o curiosità personale?
Aung San Suu Kyi Liberi dalla paura
La domanda posta nelle righe precedenti è un quesito importante, che ogni viaggiatore dovrebbe farsi prima della partenza, non solo per la Birmania, ma anche e soprattutto per la Birmania. Paese in cui molto spesso, durante il regime, avvenivano nei trasferimenti forzati di abitanti, letteralmente caricandoli sui camion e trasferendoli nelle loro nuove città, zone paludose infestate dalla malaria. Nella sola Rangoon più di 500.000 persone hanno subito questo abuso. Il motivo è rendere una certa zona più attraente per il turista. Simili violenze, fanno parte del passato, ma è importante, quando si visita un luogo, sapere cosa è accaduto, cosa ha portato allo stato attuale, quello che vediamo per la prima volta è frutto non solo del presente, ma anche del passato.
Questo Paese ha un passato ingombrante, con forti ripercussioni sul presente. La giunta militare che ha governato il Myanmar, dal colpo di stato del 1962, è stata al potere fino al 2012. Non seguendo la logica del tanto è lontano o dell’individualismo dominante, ho voluto conoscere un pezzo di storia contemporanea, di cui difficilmente si sente parlare. Più leggevo e più sentivo una connessione con la Birmania. A questo si è poi aggiunto il desiderio di incontrare un Oriente più puro e meno contaminato dall’Occidente.
Per approfondire il tema della dittatura in Birmania
https://paolavignati.com/aung-san-suu-kyi-una-storia-birmana/
Le Pagode di Yangon
A volte quando ripenso ad un viaggio, spesso lontano nel tempo, i singoli templi tendono a fondersi, quello che rimane vivo sono le emozioni, i sentimenti provati in quel posto e non in un altro. Quella sensazione bruciante di essere stata parte di quel paese. Proprio quell’emozione mi fa tornare in un luogo con la mente, e mi spinge a partire ogni volta.
Il primo libro che mi ha fatto da guida a Rangoon è Passeggiate in terra buddhista. Birmania di Christine Jordis
Non solo mi ha guidato per la città ma è stato d’aiuto nella comprensione di un Paese molto diverso dagli altri del sud est asiatico. Oltre alla descrizione dei luoghi, è possibile riflettere, grazie alla Jordis, sulla religione, sulla politica birmane senza incorrere nei pregiudizi tipicamente occidentali.
Shwedagon Paya

Da ogni punto di Rangoon si vede il santuario più sacro della Birmania, posto sulla sommità di una collina, con l’oro che luccica nella foschia sopra i boschetti di palme. I tetti a punta dei templi che digradano lungo il pendio, pallida apparizione in lontananza, indicano uno dei quattro ingressi che conducono a quell’enorme campana con il lungo manico, patinata d’oro e di venerazione, il cui arco si innalza nel cielo, dominando la città e suoi milioni di abitanti.
Christine Jordis Passeggiate in terra buddista. Birmania

Tolte le scarpe e vestiti in modo adeguato ad luogo di culto si entra alla Shwedagon Paya, o meglio un complesso spettacolare, colmo di umanità e non solo di visitatori. I birmani trascorrono molto tempo nella paya (pagoda in birmano) per pregare, compiere riti, ma anche per stare con la famiglia.
La ricchezza delle decorazioni e le stupe ricoperte d’oro danno il loro spettacolo migliore al tramonto. Nella golden hour l’intero complesso si ammanta di un’atmosfera mistica e umana che difficilmente si può trovare in altri templi asiatici.
L'accoglienza birmana
Basta sedersi in un punto qualsiasi, e, in silenzio, ammirare uomini e stupa. Dopo poco sicuramente susciterete la curiosità di qualche famiglia birmana. I birmani sono tra i popoli più ospitali che abbia mai conosciuto. Tutto il sud est asiatico è famoso per la sua ospitalità, ma ai birmani va sicuramente il primo posto. Durante il viaggio sono stata avvicinata da moltissime persone, tutte con il desiderio di aiutarmi (stavo spesso con dei libri in mano intenta leggere), queste persone si sentivano in dovere di dami una mano, nel caso mi fossi persa o non sapessi dove andare. Si inizia con un where are you from? e alla risposta Italy sono sempre stata ringraziata per aver fatto un viaggio cosi lungo per visitare il Myanmar. Poi dopo qualche minuto di chiacchiere, la domanda di rito: “possiamo fare una foto insieme?”
In fondo ognuno è esotico a modo suo. Noi occidentali lo siamo per i birmani. Che sono stati cosi a lungo confinati in un mondo chiuso e di terrore. Adesso che i social media, in particolare Facebook, sono presenti nel paese, il desiderio di condividere è esploso. Sarebbe un vero peccato rifiutare una foto di gruppo, perdere l’occasione di parlare con un birmano, con la sua genuina curiosità verso il diverso e la grande cordialità.
Le otto colonne planetarie
L’atmosfera della pagoda di Shwedagon è impregnata dell’afflato religioso prodotto da generazioni di fedeli. Dovunque risuonano le preghiere e i chiari rintocchi dei gong; sulla piattaforma che circonda la grande pagoda ne sorgono altre, più piccole, alternate a tabernacoli e paglioni. Ogni persona si reca nel luogo di preghiera prediletto per meditare e fare offerte: altri luoghi di devozione sono le otto colonne planetarie, che segnano i giorni della settimana. (Ciascuno dei sette giorni, infatti , più Rahu, mercoledì sera, ha il proprio pianeta). La gente si reca presso il palo che segna il giorno della propria nascita per pregare, accendere candele e bastoncini d’incenso e offre fiori e acqua.
Aung San Suu Kyi Liberi dalla paura

I birmani accettano, con una serenità buddista, che gli occidentali partecipino a questo rito, quindi se volete onorare il vostro giorno di nascita sentitivi liberi di farlo, offrendo fiori, e bagnando la testa del Buddha con acqua.
Aung San Suu Kyi alla Shwedagon Paya

Alla Shwedagon Paya il 26 agosto 1988 Aung San Suu Kyi ha tenuto il suo primo vero discorso davanti a cinquecentomila persone:
Come figlia di mio padre non potevo restare indifferente agli eventi in corso.
Aung San Suu Kyi in conversazione con Alan Clements, La mia Birmania
Dopo gli eventi drammatici del 8 agosto 1988, Aung San Suu Kyi, figlia del leader birmano, Bogyoke Aung San, che ha portato il Paese all’indipendenza, decide di prendere posizione e di fondare un partito che lotti per la democrazia in Myanmar.
Se riflettiamo su cosa noi tutti desideriamo, su ciò che realmente vuole il popolo, la risposta è : una democrazia pluripartitica. Vogliamo sbarazzarci del partito unico… E’ dovere del governo attuare questo sistema il più presto possibile. Da parte sua il popolo continuerà a manifestare con mezzi pacifici e disciplinati.
Aung San Suu Kyi, Liberi dalla Paura
In Liberi dalla paura di Aung San Suu Kyi sono raccolti gli interventi fatti fatti dalla leader dell’opposizione nei suoi sedici anni di arresti domiciliari a Rangoon.
Trovo questo scritto molto significativo, Aung San Suu Kyi parte dal buddismo per spiegare la sua filosofia non violenta, come un‘opposizione forte alla giunta militare. Una non violenza che la avvicina a Gandhi. Leggere il testo, per un occidentale, offre una visione più profonda del Buddhismo, i cui principi possono essere condivisi anche se non si appartiene a questa religione.
Essere alla Shwedagon Paya, con un tramonto che rende ancora più dorati i templi e tornare con la memoria al 1988 e a quel discorso permette di comprendere di più i birmani che incontrati durante il viaggio. I birmani venerano Aung San Suu Kyi, e in lei sperano per una vera democrazia nel loro Paese, libera dalle ingerenze dell’esercito.

A Rangoon, nella pagoda di Shwedagon, la più sacra... la grande attrazione del momento è la nuova scala mobile "made in Germany" installata l'estate scorsa. Fra i regali che i militari fanno per ingraziarsi gli abati dei monasteri i più ambiti sono rappresentati da luci psichedeliche che ora, malauguratamente, lampeggiano a mo' di aureola dietro le teste di tantissimi Buddha in tutta la Birmania.
Tiziano Terzani, In Asia
Sule Paya
A Rangoon è impossible visitare tutte le pagode, ma la Sule Paya è in cima alla mia lista. Si trova in pieno centro, talmente in centro da essere inserita in una rotatoria.

Gli spiriti che abitano la Pagoda Sule
Questa pagoda è sotto l’influsso dei nat. Questi numerosissimi geni dai poteri soprannaturali, la cui santità è ben lungi dall’essere acquisita provano spesso acredini e sbalzi di umori, e sono pronti a giocare qualche brutto tiro a chi manchi loro di rispetto…. Anche Sule che diede il nome alla pagoda era un nat.
Christine Jordis Passeggiate in terra buddista. Birmania

“I birmani usano il termine nat per indicare gli esseri sovrannaturali, sia quelli buoni, che dimorano nei vari paradisi, sia quelli terrificanti, che interferiscono con le cose del mondo. In Birmania è facile imbattersi in tempietti nat, edificati in particolare sotto i grandi alberi ritenuti dimore degli spiriti…. Ci si chiede spesso come sia possibile che anche i birmani istruiti possano condividere queste credenze. La risposta risiede forse in due aspetti della vita birmana; uno è il profondo influsso che le antiche credenze anteriori al buddismo hanno tuttora sulla mente della gente, l’altro l’estrema autosufficienza che il buddismo esige dall’individuo; in questa religione non esistono divinità alla quali rivolgere preghiere per ottenere grazie o aiuto; il destino personale è deciso esclusivamente dalle azioni del singolo. Pur accettando questa verità gran parte della gente trova difficile resistere alla necessità di affidarsi a poteri sovrannaturali, particolarmente in circostanze difficili.
Aung San Suu Kyi, Liberi dalla Paura
Gli astrologi alla Sule Paya
Tutto intorno alla Sule Paya ci sono dei piccoli negozi di astrologi che leggono la mano, predicono il futuro, ancora una volta la commistione tra sacro e profano trova, in Asia, la sua massima espressione.

L’oroscopo indica la posizione dei pianeti al momento della nascita di una persona e gli astrologi lo usano per predire il futuro. Questa pratica non è esattamente consona agli insegnamenti di Budda, secondo il quale il futuro individuale è influenzato dalle proprie azioni più che dalle stelle.
Aung San Suu Kyi, Liberi dalla Paura
Boutaung Paya

La Boutaung Paya è molto tranquilla, lungo la riva del fiume Yangon. Lo stupa, alto 40 metri, è vuoto all’interno, a differenza di tutte le altre pagode di Yangon, in cui gli zedi (stupa) sono pieni. Quindi è possibile entrarvi attraverso un corridoio interamente rivestito d’oro dal pavimento al soffitto.

Nel complesso della pagoda si trova uno stagno popolato di tartarughe, spesso capita di vedere esemplari enormi emergere dal acque verdi.

Pagode di Yangon con Buddha giganti
Là dove è prevalso abbastanza lungo un buon Buddhismo, si instaura una pace di qualità particolare.
Christine Jordis Passeggiate in terra buddista. Birmania
Ho cercato a lungo la pace in Oriente. Luogo comune? Forse sì, ma tuttavia non possono negare la fascinazione che il sud est asiatico ha su di me. Ogni volta che mi trovo in Asia avverto una pace interiore che in altri luoghi del mondo sembra impossibile da raggiungere. Entrare in una pagoda di Yangon e cercare gli occhi del Buddha mi da una profonda serenità; più le statue dell’Illuminato sono grandi, maggiore è la sensazione che i suoi occhi si posino su di me. Per chi, come me, ama le statue imponenti del Buddha questi due pagode di Yangon meritano la visita .
L'immagine del Buddha sorridente mi ha accompagnato per tutto il viaggio.. La serenità enigmatica di quel viso in cui tutti i tratti sono ascendenti - le sopracciglia, gli occhi, la base del naso, gli angoli della bocca, il mento- , la posizione delle mani e l'atteggiamento del corpo in cui si legge l'assenza di paura, l'intelligenza che comprende e compatisce... Ha l'aria di aver visto tutto e aver tutto compreso, conosciuti i vostri tormenti e le vostre frustrazioni....Anche lui aveva predicato la compassione, ma non aveva scelto, come il Cristo, di farsi carico perfino nella morte della sofferenza dell'umanità. Al contrario aveva dimostrato come liberarsene.
Christine Jordis Passeggiate in terra buddista. Birmania
Chaukhtatgyi Paya
La Chaukhtatgyi Paya ospita una splendida statua del Buddha disteso lunga 65 metri, con il volto placido e la testa tempestata di pietre preziose.

Al momento della mia visita era in ristrutturazione, interamente rivestita da impalcature di bambù, meno invasive di quelle metalliche.
Ngahtatgyi Paya
Alla Ngahtatgyi Paya si trova una delle statue più importanti e affascinanti delle pagode di Yangon: Il volto bianco del Buddha seduto, alto 14 metri, guarda i fedeli con una compassione distaccata e consapevole.

In città gli stupa sono così numerosi da essere parte dello skyline della città. Non occorre essere buddhisti per percepire la profonda serenità che si respira nelle pagode di Yangon ; l’azione lascia il posto al pensiero e alla contemplazione.
Consigli di lettura
Passeggiate in terra buddhista. Birmania di Christine Jordis , un racconto di viaggio, spesso una guida. Nel nostro caso per Rangoon. Ma anche riflessioni sul buddismo, su come è percepito in Occidente, su come l’occidente sia diventato il metro di misura per l’intero mondo. Infine anche un racconto di incontri con molti birmani. Sono proprio i birmani a rendere straordinario questo Paese.
Liberi dalla paura di Aung San Suu Kyi qui sono racchiusi alcuni degli scritti più importanti della San Suu Kyi,oltre a descrizioni del suo Paese e riflessioni sulla democrazia, sul Buddhismo, descritto da chi lo pratica dalla nascita. Liberi dalla paura è il desiderio della scrittrice per il suo popolo, cancellare il paralizzante terrore e passare all’azione per la libertà.
La mia Birmania Aung San Suu Kyi in conversazione con Alan Clements Alan Clements, è il primo americano a diventare monaco buddista, ha vissuto per sette anni in un monastero in Myanmar, si interroga sul futuro della Birmania e pone questo enorme quesito a Aung San Suu Kyi. Ne esce una lunga intervista che spazia dalla politica, alla religione, alle descrizioni del Paese.
In Asia di Tiziano Terzani (1994) una raccolta degli scritti di Terzani inviati ai giornali italiani e al tedesco Der Spiegelnel corso della sua lunga carriera in Asia. Si tratta di argomenti politici e cronaca, con lo stile che lo ha reso famoso, non tanto un elenco di fatti quanto un punto di vista originale.
Per l’elenco completo dei consigli di lettura:
Disclaimer
All’interno del post trovate i link Amazon per l’acquisto dei libri. Se cliccate sul link ed acquistate il libro, io ricevo una piccola percentuale sulla vendita, ma voi non avrete nessun costo aggiuntivo.
Acquistando da questi link contribuirete a supportare il mio blog, permettendomi di ampliare i contenuti di cui godete gratuitamente.
Grazie!
Ti potrebbe interessare
Ciao, sono Paola, lettrice da sempre e viaggiatrice da molto. Libri e viaggi, più che passioni per me sono due vere ossessioni.
I miei articoli pubblicati su riviste e online.
©PAOLAVIGNATI 2019 - 2023 E' VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DI IMMAGINI TESTI E CONTENUTI SENZA AUTORIZZAZIONE